MILANO – Modelli e soluzioni a confronto nel 2° Forum consultivo sul finanziamento del settore caffeario dell’Ico, che si è svolto a Londra, il 6 marzo scorso, presieduto da Amy Karpel (Usa), nell’ambito delle riunioni della 108a sessione del Consiglio internazionale del caffè. Istituito dal nuovo accordo internazionale, questo organo viene convocato dal Consiglio, a intervalli appropriati, in cooperazione con altre organizzazioni competenti, “al fine di agevolare le consultazioni su temi quali il finanziamento e la gestione dei rischi nel settore caffeario, con un interesse particolare per le esigenze dei piccoli e medi produttori e delle comunità locali nelle zone di produzione del caffè”.
Ico: cosa è successo al Forum
Vi partecipano i “rappresentanti dei Paesi membri, le organizzazioni governative, le istituzioni finanziarie, il settore privato, le organizzazioni non governative, i Paesi non membri interessati ed altri rappresentanti con esperienza pertinente” (art. 31, comma 1 e 2 dell’Accordo Internazionale sul Caffè del 2007). Tema di questo secondo incontro, il ruolo che le associazioni dei produttori, i governi e le altre entità svolgono o possono svolgere nel rendere maggiormente accessibili e fruibili gli strumenti finanziari e di gestione del rischio.
L’argomento è stato scelto dal Core Group (il comitato organizzativo del Forum)
In base alle proposte emerse nel corso del primo Forum, che si è svolto nel settembre scorso sotto la presidenza di Mick Wheeler (Papua Nuova Guinea). Piatto forte di questo secondo Forum, i contributi dei sei relatori, che hanno passato in rassegna esperienze e politiche maturate da enti pubblici, governi e istituzioni private. Jawaid Akhtar, presidente del Coffee Board of India, ha analizzato l’evolversi del ruolo della prestigiosa agenzia governativa di Delhi, dalla nascita, avvenuta nel 1942, sino alla nuova era iniziata con la liberalizzazione del mercato interno nel 1996.
La mission attuale del Coffee Board spazia in campi quali la formazione, lo sviluppo e il trasferimento di tecnologie e know-how in campo agronomico, il dialogo tra realtà produttive, associazioni e istituzioni, l’informazione, la promozione. Ma si estende anche alla gestione diretta o il coordinamento di misure di sostegno e incentivazione in ambito finanziario e di welfare a favore dei produttori, comprese le assicurazioni contro il maltempo e contro gli infortuni, i fondi di stabilizzazione dei prezzi, le agevolazioni creditizie.
In Messico – come ha spiegato il sottosegretario all’agricoltura del governo messicano Ernesto Fernández Arias – la gestione del rischio si è evoluta dal semplice impiego dei contratti a termine all’utilizzo di strumenti più sofisticati. In particolare programmi di opzioni put governative a condizioni di favore, che danno modo al produttore di recuperare sino all’85% del premio qualora decida di non esercitare l’opzione di vendita. Xinia Chaves, vice ministro dell’agricoltura della Costa Rica, ha descritto il sistema di commercializzazione gestito e monitorato dall’Icafé (Istituto del caffè della Costa Rica) nell’ambito della Legge n. 2762 sulle eque relazioni nel settore del caffè. Edilson Alcântara, direttore del Dipartimento per il caffè del Ministero dell’Agricoltura brasiliano, ha illustrato caratteristiche, finalità e modalità di finanziamento del Fondo per la tutela dell’economia caffearia (Funcafé) e si è soffermato poi sul funzionamento di due importanti strumenti.
Il primo è la Cpr (Cédula de Produto Rural), un titolo, negoziabile nel mercato secondario, rappresentativo di una compravendita a termine, con il quale il contadino o la cooperativa emittente si obbligano a fornire all’acquirente una determinata quantità e qualità di prodotti agricoli a un prezzo prefissato. Il secondo è il Certificado de Depósito Agropecuário (Cda), un certificato di deposito per i prodotti agricoli e dell’allevamento, che può fungere garanzia per prestiti o vendite a termine. Funcafé cerca infine di sensibilizzare i produttori sull’importanza dell’utilizzo degli strumenti di gestione del rischio promuovendone la conoscenza e divulgandone le caratteristiche essenziali di funzionamento.
A chiudere il Forum Ico i contributi di Matt Horsburgh
– direttore di Trading at the Twin Trading Company, società che si occupa specificamente da 25 anni di capacity building finanziario per le associazioni e le organizzazioni di piccoli produttori agricoli – e Marc Sadler, Team Leader dell’Unità di risk management (Armt) del Dipartimento per lo Sviluppo Agricolo e Rurale della Banca Mondiale. Ha fatto seguito un dibattito, nel quale sono emersi temi essenziali quali il ruolo delle istituzioni, l’importanza della comunicazione e della formazione, la trasparenza lungo la supply chain i tempi necessari per l’attuazione delle strategie e dei modelli di copertura del rischio.