MILANO – Prezzi in forte ripresa nella seduta di ieri dell’Ice. Il contratto con scadenza a settembre è tornato, per la prima volta, da metà maggio, sopra i 180 centesimi toccando un massimo intraday di 181,40 centesimi (prossimo alla media mobile dei 100 giorni di 181,90), per chiudere a 180,45 realizzando comunque un guadagno del 3,1% sulla seduta precedente. Dai minimi di 2 settimane fa di 150,10 centesimi, il contratto registra un’impennata del 20,6%. Un balzo che ha sorpreso molti addetti ai lavoro, soprattutto per il timing.
Ice: l’andamento del mercato
“Eravamo convinti che l’inerzia sarebbe cambiata ad agosto, con il venir meno delle pressioni legate al nuovo raccolto” ha dichiarato in un’intervista a un’agenzia di stampa Silas Brasileiro, presidente del Cnc (consiglio nazionale del caffè, entità privata brasiliana che raggruppa produttori, cooperative, associazioni e federazioni agricole degli stati produttori).
L’evoluzione rialzista – continua Brasileiro – risente in parte del recente stanziamento di mezzi rilevanti da parte del governo di Brasilia per finanziare lo stoccaggio del raccolto di quest’anno e riflette anche il parziale rischiararsi del quadro macroeconomico in Eurozona dopo le riunioni di Bruxelles della scorsa settimana.
Ma a pesare è anche l’evoluzione meteo registrata durante il mese di giugno
“L’umidità e le piogge hanno danneggiato il caffè già raccolto e messo a seccare nei patii provocando inoltre cadute di frutti. Nelle regioni più calde, in molte piantagioni il 50% delle ciliegie è caduta in terra. Ciò non potrà non avere conseguenze negative sull’uniformità qualitativa dei raccolti”. Anche secondo Keith Flury di Rabobank, le piogge hanno catalizzato il recente rimbalzo dei prezzi in un mercato che si presentava ipervenduto.
“Prima o poi i torrefattori dovevano tornare a comprare. Si può anche incrementare l’impiego di robusta nelle miscele, ma alla fine gli arabica sono sempre necessari”. Le quotazioni di New York sono ormai vicine alle nostre aspettative di prezzo congruo – ha aggiunto Flury lasciando intendere così che solo il verificarsi di condizioni climatiche “estreme” potrà dare il là a un’ulteriore progressione del rally.
Della stessa opinione non solo Ice, ma anche gli analisti di Macquarie
Secondo i quali qualsiasi impennata di New York farà scattare forti vendite da parte dei brasiliani, che contribuiranno a calmierare i prezzi. Lo scenario cambierà comunque a partire dall’autunno quando i torrefattori torneranno massicciamente sul mercato per coprirsi in vista del 2013/14, annata negativa nel ciclo biennale brasiliano. Anche la banca australiana mette infine l’accento sui problemi qualitativi, che rischiano di far lievitare i premi sulle varietà pregiate.
La conferma nelle parole di Brasileiro, che ha invitato i produttori a non vendere subito tutto il caffè di migliore qualità, poiché nella seconda parte dell’annata l’offerta “potrebbe non essere sufficiente a far fronte alla domanda”.
L’assenza di precipitazioni nella coffee belt brasiliana favorirà le operazioni di raccolta nei prossimi giorni si legge nel più recente bollettino di Somar Meteorologia. Le piogge previste a partire da venerdì appaiono tuttavia destinate a ostacolare nuovamente o addirittura interrompere il lavoro delle piantagioni nel corso del week-end. Il tempo si ristabilirà a partire da martedì prossimo.
Dal Brasile oltre un terzo dell’export mondiale di arabica
Secondo i dati preliminari diffusi dall’Ico, il Brasile ha contribuito in maggio al 33,37% delle esportazioni mondiali di arabica, per un totale di 1.684.918, ossia il 17,9% in meno rispetto ai volumi imbarcati nell’analogo mese del 2011 quando l’export fu di 2.052.392 sacchi. L’export mondiale di arabica è stato in maggio di 5.049.894 sacchi, in calo del 6,18% rispetto a maggio 2011, ma in crescita del 3,61% rispetto ad aprile 2012.
Ultima ora Secondo i dati diffusi ieri pomeriggio dal ministero del commercio estero brasiliano, l’export di giugno è stato di 1,69 milioni di sacchi, in calo sia rispetto al volume di 1,82 milioni riscontrato a maggio sia rispetto ai 2,2 milioni registrati a giugno dell’anno scorso.