MILANO – Mai così in basso da oltre tre mesi. Il contratto per scadenza luglio di New York ha registrato ieri (3 giugno) nuove perdite chiudendo a 171,15 cents per libbra: il valore più basso, sulla scadenza ravvicinata, dalla terza decade di febbraio.
L’ultima impennata della piazza di oltreoceano risale a metà maggio. Da allora, i prezzi hanno assunto un andamento quasi costantemente ribassista, sino ai minimi di questi ultimi giorni. Naturalmente, il mercato rimane ipersensibile e qualsiasi notizia bullish, soprattutto all’approssimarsi dell’inverno australe, potrebbe farlo riesplodere.
La frenata delle ultime settimane trova comunque giustificazione nei fondamentali. Si è fatta strada infatti tra i trader – al di là del balletto delle stime sull’entità del prossimo raccolto brasiliano – la persuasione che non vi saranno veri problemi di approvvigionamento a breve. A corroborare tale convinzione sono giunte, a cavallo della settimana, due importanti novità.
La prima è costituita dalle cifre del più recente report di Mercon Group, anticipate venerdì dai media. Il report prevede che il Brasile produrrà quest’anno 50,5 milioni di sacchi. Si tratta di una delle stime più ottimistiche tra quelle post-siccità, che spaziano da un minimo di 40,1 a un massimo di 51,5 milioni di sacchi. Va precisato comunque che essa risulta inferiore di 4,6 milioni di sacchi a una precedente stima che lo stesso trader aveva presentato a dicembre.
Il raccolto di arabica subirà un calo di 6,15 milioni di sacchi rispetto al 2013/14 attestandosi a 33,45 milioni. Le flessioni maggiori si avranno in Minas Gerais, dove la produzione sarà in calo del 16% sull’anno precedente, e in Paraná (-64%), dove le piantagioni hanno risentito pesantemente anche delle gelate dello scorso inverno. In crescita, invece (+1,45 milioni di sacchi), la produzione di conillon, che salirà a 17,05 milioni di sacchi.
Di ritorno da un viaggio nel Sul de Minas, gli esperti di Mercon Group si sono dichiarati piacevolmente sorpresi dall’eccellente aspetto delle piantagioni, dopo le piogge di marzo e aprile, pur rilevando, a un’analisi più attenta, un’elevata incidenza di frutti abortiti e di chicchi di piccole dimensioni, che contribuiscono a motivare il taglio consistente alla stima produttiva per questa regione (-21% rispetto alle cifre indicate nella stima di dicembre).
Secondo Mercon, le consistenti scorte di riporto dall’annata precedente compenseranno il minor raccolto di quest’anno: il Brasile sarà dunque in grado di continuare a esportare regolarmente volumi ingenti, anche se ciò porterà a una riduzione drastica delle scorte.
La seconda novità di questi giorni è rappresentata dalle dichiarazioni rilasciate dal ministro dell’agricoltura brasiliano Neri Geller. Secondo Geller, le piogge del mese scorso hanno, in parte, ridotto l’impatto della grave siccità del primo trimestre. Ciò potrebbe portare a una revisione al rialzo delle cifre Conab in occasione della terza stima, prevista a settembre. “Non sono ancora in grado di anticipare i numeri – ha dichiarato il ministro in un’intervista – ma le cifre dovrebbero essere maggiori di quelle di maggio”. Inoltre – ha aggiunto Geller- l’aumento dei prezzi ha motivato fortemente i produttori, per cui il prossimo anno avremo un raccolto molto abbondante.