MILANO – Nuovi massimi storici per la borsa di New York: l’Ice Arabica ha chiuso ieri, per la quinta seduta consecutiva, al rialzo. E questa volta i guadagni sulle principali scadenze hanno superato il 4%. Il contratto principale (dicembre) è volato a un massimo intraday di 215,15 centesimi e ha chiuso la giornata a 213,15 centesimi, rivalutandosi del 4,3% (+890 punti) rispetto a lunedì.
Per trovare il benchmark newyorchese a fine giornata sopra la soglia dei 210 centesimi è stato necessario andare a ritroso nelle serie storiche sino all’ottobre del 2014.
Polverizzati anche i record dello scorso 27 luglio, quando la scadenza principale era volata sì a un intraday di 215,20, ma aveva poi perso quota chiudendo a 207,80 centesimi.
Nella scia di New York torna a salire anche Londra, che guadagna il 2,1% terminando la seduta a 2.144 dollari.
Cosa è successo? Il report Reuters sui default dei produttori colombiani ha dato ulteriore abbrivio a un mercato già in fase positiva facendo scattare un nuovo rally. Sullo sfondo rimangono i problemi logistici di cui abbiamo trattato nel numero di ieri.
I commercianti crudisti osservano che il mercato sta dando fondo agli stock viste le difficoltà e i costi dei trasporti dai paesi produttori.
E la forte pressione sulle scorte fornisce ulteriore supporto ai prezzi. Va osservato, a tale proposito, che gli stock certificati dell’Ice Arabica sono calati da inizio settembre dell’11,5%.
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