MILANO – Riparte il mercato del caffè arabica, dopo la giornata pressoché piatta di lunedì 5 dicembre. Nella prima seduta della settimana, le principali scadenze della borsa di New York hanno chiuso invariate su venerdì. Il contratto principale (marzo 2023) ha concluso così la sua corsa nuovamente a 162,60 centesimi, avendo oscillato in corso di contrattazione entro un range di appena 310 punti. Ieri, martedì 6 dicembre, l’Ice Arabica ha conseguito qualche modesto guadagno.
Il già citato benchmark è risalito a 163,50 centesimi rivalutandosi di 90 punti. Più vivace Londra: il contratto per scadenza gennaio ha guadagnato 28 dollari in due giorni risalendo sopra la soglia dei 1.900 dollari. E toccando i massimi delle ultime 6 settimane.
La chiusura è stata a 1.916 dollari. Incide sull’andamento della borsa londinese, il livello delle scorte certificate, sempre ai minimi degli ultimi 4 anni (meno di 130mila sacchi).
Anche a New York, gli stock rimangono su livelli bassissimi, ma si sono in parte ricostituiti. Secondo l’ultimo report sono risaliti a 648.648 sacchi, ben al di sopra del minimo storico di 382.695 sacchi, del 3 novembre scorso.
A ciò vanno aggiunti 417.287 sacchi in attesa di certificazione, in massima parte depositati nei magazzini del porto di Anversa.
Contenuto riservato agli abbonati.
Gentile utente, il contenuto completo di questo articolo è riservato ai nostri abbonati.
Per le modalità di sottoscrizione e i vantaggi riservati agli abbonati consulta la pagina abbonamenti.