MILANO – Ecco la quarta intervista ai vincitori usciti dal campionati italiani che si sono svolti al Sigep di Rimini: oggi parla Simone Cattani (FOTO Romedia sopra e sotto) tricolore Ibrik.
Si tratta di un’occasione unica per conoscere l’esperto di Ibrik più bravo d’Italia attraverso le sue parole.
Cristina Caroli, Communication Manager SCAItalia, commentando queste interviste ha sottolineato che “tutte le gare che vi stiamo raccontando dalla viva voce dei protagonisti sono state messe a punto da tutti i concorrenti, con grande studio e dedizione: forniscono nuovi spunti e sfide per gli appassionati e fanno crescere la curiosità e la voglia di avvicinarsi alla Specialty Coffee Association e ai suoi ideali di eccellenza.
“Un’esperienza fantastica”, conclude Cristina Caroli.
LA CARTA D’IDENTITA’ DEL CAMPIONE ITALIANO IBRIK
NOME E COGNOME Simone Cattani
NATO a Verona
IL 11/03/1980
IL SUO MOTTO: L’unione fa la forza
IL SUO HOBBY NON A BASE DI CAFFÈ: Pallavolo
Come si è avvicinato a questa disciplina? Quando è scattato il colpo di fulmine con la caffetteria ad alto livello?
Ho deciso di avvicinarmi all’Ibrik per approfondire un metodo d’estrazione poco conosciuto da me e in Italia in generale. Il colpo di fulmine per il caffè di qualità è scattato nel 2014 durante le mie prime selezioni di latte art.
Come si è migliorato, come ha appreso le nozioni e le tecniche necessarie, hai dei maestri o figure che la ispirano o che le hanno fatto da guida fino ad arrivare al mondo delle gare?
Per migliorare ho deciso di continuare la mia formazione tramite corsi, frequentando eventi dedicati al mondo del caffè, tutti i giorni durante il lavoro e tramite il mondo delle gare che ti permette di rimanere in contatto con tanti amici e condividere esperienze anche con i campioni che frequentano il mondo della caffetteria.
Le figure che mi hanno accompagnato e ispirato sono molte, da ogni persona si può assorbire qualcosa. Me ne vengono in mente tantissime, Chiara Bergonzi, Francesco Sanapo, Eddy Righi che quando ho iniziato erano in pedana a gareggiare, Davide Cobelli mio coach e colui che mi ha fatto innamorare del caffè di qualità e poi tutti i competitor e baristi che accompagnano questo movimento con cui condivido esperienze ed emozioni.
Come ha impostato la sua preparazione e come ha trovato i tempi per farlo?
La gara è nata qualche mese fa proprio per scoprire l’Ibrik e tra le giornate di lavoro si è incastrata la preparazione della gara, da prima per trovare caffè e ricetta per poi arrivare ad una routine di gara ben definita.
Per arrivare a gareggiare a Rimini ha avuto bisogno di un team? Chi sono stati i suoi trainer?
Il mio trainer per la gara è stato Davide Cobelli che mi ha aiutato a crearla e impostarla
Ci racconti la sua gara: com’è nata, la fonte di ispirazione, il filo conduttore.
La gara è stata impostata in maniera semplice e lineare proprio per non stravolgere questo metodo di preparazione e le qualità dell’ottimo Panama geisha che ho scelto come caffè.
Come si è trovato con gli altri concorrenti? Com’era l’atmosfera nel backstage?
L’atmosfera del backstage è stata molto positiva, anche perché la mia competitor è anche un’amica, Helena.
RIMINI 2017: Il momento brutto che ha superato.
Non ho avuto momenti particolarmente brutti, l’unico momento di “tensione” è stato quando appena prima di salire in stage si è rotto un vasetto di caffè pronto per la gara di Brewing. Per il resto ho affrontato le gare come un momento di approfondimento, di crescita e con la consapevolezza di essermi preparato
RIMINI 2017: Il momento bello che non dimenticherà mai.
Il momento più bello oltre naturalmente alla proclamazione sono stati i momenti dei miei “TIME” (fine gara) dove mi rendevo conto di aver concluso bene le mie gare, grande soddisfazione
Pensava di vincere?
No
A chi vuole dire grazie?
Per questa vittoria i ringraziamenti vanno naturalmente al mio coach Davide, alla mia famiglia a cui ho rubato del tempo (Micol e Cecilia), Rubens Gardelli da cui ho scelto il caffè e gli amici che mi supportano e mi hanno ascoltato durante la simulazione delle gare
Cosa è cambiato nella sua vita da quando è Campione, giudica questo titolo una opportunità professionale?
Al momento non sento cambiamenti particolari, ma sicuramente mi darà la possibilità di accrescere professionalmente partecipando al mondiale.
Ora, il prossimo impegno è a livello mondiale: la sua gara nazionale è una buona base da perfezionare o dovrà cambiarla radicalmente?
Ora il focus sarà di riuscire a migliorare la gara avendo più competenze e molti consigli arrivati dopo la gara nazionale sperando anche in altre collaborazioni e aiuti che speriamo arrivino da baristi e aziende, la condivisione e l’unione come detto all’inizio fa la forza
C’è qualche campione internazionale che ammira in particolare, e che spera di incontrare personalmente nel suo viaggio per il mondiale, e tornare con il fatidico selfie?