LAS VEGAS (Stati Uniti) – La blockchain applicata alla filiera del caffè fa il salto di qualità al Ces di Las Vegas, la più grande rassegna mondiale dedicata all’elettronica di consumo, con un’iniziativa al varo grazie al contributo di alcuni tra i massimi player dell’industria mondiale. Farmer Connect e Ibm hanno annunciato infatti in tale occasione la nuova applicazione “Thank My Farmer“, sviluppata per offrire agli appassionati di caffè l’opportunità di conoscerne la provenienza e la qualità, e anche di sostenere l’agricoltore che ne ha coltivato i chicchi.
Una soluzione di trasparenza che sostiene la produzione delle comunità locali contro sfruttamento e sottocosto
Scopriamo come riprendendo questo articolo scritto dalla redazione di Data Manager Online.
Farmer Connect è una piattaforma basata sulla tecnologia IBM Blockchain e progettata per favorire la tracciabilità, l’efficienza e l’equità nella catena di approvvigionamento del caffè
La soluzione è stata sviluppata da IBM e alcune tra le principali aziende del settore del caffè, tra cui: Beyers Koffie; la Federazione colombiana dei produttori di caffè (FNC); ITOCHU Corporation; Jacobs Douwe Egberts (JDE); The JM Smucker Company; Rabobank; RGC Coffee; Volcafe, Sucafina; Yara International.
Oggi gli amanti del caffè consumano oltre mezzo trilione di tazze all’anno. E ben i due terzi degli intervistati tra i 19 e i 24 anni intervistati afferma di preferire l’acquisto di caffè coltivato in modo sostenibile e responsabile.
Nonostante i progressi compiuti dagli organismi preposti nell’area delle certificazioni internazionali, risulta evidente la necessità di maggiore informazione per permettere ai coltivatori di caffè di sostenersi adeguatamente. E riuscire a immettere i propri prodotti sul mercato.
L’ampiezza e la complessità della supply chain del caffè a livello globale rendono la tracciabilità piuttosto difficile
Il percorso dei chicchi è lungo e articolato: una volta cresciuti raggiungono dapprima le cooperative, per poi passare alle società di export, spedizione ed import. E ancora, affrontare il processo di tostatura, ed essere successivamente gestiti da distributori e rivenditori. Prima di raggiungere, finalmente, il consumatore finale.
In questa catena ogni attore è in grado di tracciare solo la propria tratta di competenza, avvalendosi di sistemi e metodologie personalizzate per registrare i dati. Le informazioni sull’intero viaggio, e quindi sul prodotto, risultano quindi frammentate ed eterogenee. Creando un gap tra l’inizio e la fine del processo.
Un filo diretto lungo tutta la filiera
La collaborazione tra IBM e Farmer Connect ha l’obiettivo di colmare proprio questo divario, creando una sorta di “filo diretto” tra le figure protagoniste del percorso, come il barista e il produttore.
La nuova app “Thank My Farmer” appena introdotta fa leva sulla tecnologia blockchain, elemento chiave di Ibm Food Trust, per fornire una visione completa della supply chain del caffè, grazie all’estrazione di dati relativi ad ogni fase del processo, codificati in maniera standardizzata. Per rendere la connessione efficace tra coltivatori, commercianti, torrefattori e brand.
Le informazioni sono fornite mediante una mappa interattiva, che racconta la storia di ciascun prodotto in modo semplice ed efficace
L’app “Thank My Farmer” fornisce anche informazioni relative ai progetti di sostenibilità realizzati dalle piccole comunità del caffè, offrendo ai consumatori l’opportunità di sostenerli.
La tecnologia blockchain di IBM raccoglie e conserva le informazioni relative a tutte le fasi della supply chain del caffè. Ciò attraverso una catena di transazioni digitalizzata permanente che non può essere modificata. Preservandone dunque l’integrità e semplificando lo scambio e il monitoraggio di dati e pagamenti.
Ogni soggetto parte della catena possiede una copia esatta dei dati, ciascuna integrazione viene condivisa in base al livello di autorizzazione
In questo modo agricoltori, grossisti, commercianti e rivenditori possono interagire in modo più efficiente attraverso un accesso completo e quasi in tempo reale ai dati. E contestualmente i consumatori possono disporre di informazioni sempre aggiornate sul prodotto che bevono.
“L’obiettivo è creare un rapporto quasi umano tra ogni amante del caffè e la propria tazzina quotidiana”, ha affermato David Behrends, fondatore e presidente di Farmer Connect. “I consumatori possono essere parte attiva nei progetti a favore della sostenibilità, supportando i coltivatori di caffè nei paesi in via di sviluppo. Attraverso la blockchain e questa app, abbiamo dato vita ad un ciclo virtuoso”.
Questo video illustra il funzionamento di Thank My Farmer
I consumatori europei potranno accedere all’app “Thank My Farmer” tramite un nuovo marchio Beyers 1769, tostato presso Beyers Koffie
Contestualmente alla diffusione dell’app nel 2020, le aziende di ogni dimensione e gli appassionati di caffè potranno scegliere di supportare le comunità in cui viene effettuata la coltivazione del loro caffè preferito, finanziando progetti locali.
Farmer Connect è attualmente impegnata nello sviluppo di una nuova forma di identità digitale basata sulla tecnologia di contabilità distribuita, in collaborazione con Sovrin Foundation. L’iniziativa si inserisce nel progetto di circular economy con il duplice obiettivo di migliorare le condizioni dei piccoli coltivatori e offrire ai consumatori un’esperienza superiore, in massima trasparenza.
La collaborazione con Farmer Connect è un’ulteriore testimonianza dell’impegno di IBM nel favorire l’adozione della tecnologia blockchain, per innovare i processi aziendali. E fornire informazioni più trasparenti e attendibili. IBM ha dato vita a reti blockchain rivoluzionarie in svariati settori di mercato, tra cui sicurezza alimentare, spedizioni globali, finanza commerciale, mining responsabile.
“Questo progetto è un altro esempio di come la tecnologia blockchain può dare impulso a un vero e proprio cambiamento”, ha affermato Raj Rao, General Manager, IBM Food Trust. “Blockchain non è solo una tecnologia, bensì un elemento chiave per generare fiducia nei confronti dei beni di consumo e favorire una maggiore trasparenza ed efficienza a tutti i livelli.”