BRUXELLES – Tempi duri per la plastica e per le capsule di caffè non ricilcabili. Dopo che la Francia ha imposto che dal 2020 capsule di caffè, piatti, bicchieri e stoviglie da picnic potranno essere venduti solo se realizzati esclusivamente con materiali naturali e riciclabili, la battaglia contro i rifiuti si estende nelle isole Baleari, in Spagna.
Così sull’isola tra due anni non saranno più ammesse capsule di caffè non riciclabili, cannucce da bibita, stoviglie di plastica, salviettine profumate, cotton fioc, buste per la spesa, rasoi e accendini.
Solo capsule ecologiche
La legge – in via di approvazione al Parlamento autonomo dell’arcipelago – consentirà univamente le capsule di caffè commercializzate da aziende che rispettano il protocollo per l’ecologia.
Solo alcune società offrono un sistema di raccolta delle capsule usate, ma la stragrande maggioranza dei prodotti una volta utilizzati, non possono essere riciclati, producendo una quantità enorme di rifiuti in un territorio con una così alta percentuale di turisti come l’arcipelago delle Baleari.
Bicchieri da picnic, stoviglie di plastica e cannucce da bibita, abbandonate sui marciapiedi e sulle strade dei centri turistici, trascinate dalla pioggia e dal vento, raggiungono il mare.
Le salviettine umidificate hanno già causato gravi problemi di saturazione nel sistema fognario pubblico.
Lo scorso novembre, l’enorme quantità di fazzolettini gettati nei bagni della zona di Ibiza di Cala de Bou ha creato uno scoppio delle fognature. Ed ha riversato liquame e salviettine sugli scogli delle spiagge di Ibiza.
Anche rasoi, accendini e toner per stampanti
Il divieto di vendita è esteso ad accendini non ricaricabili. Ma anche rasoi usa e getta, cotton fioc e toner per stampanti non riutilizzabili.
La legge prevede inoltre, che entro due anni, i sacchetti per comprare frutta e verdura nei supermercati potranno essere commercializzati soltanto se fatti di cellulosa.
Per garantire il rispetto di tutti questi precetti, il testo include una serie di sanzioni anche pesanti. Che vanno da 300 euro per un’infrazione molto leggera a ben 1,7 milioni di euro nel caso di quelle molto gravi.
Veronica di Norcia