MILANO – I nostalgici del caffè al bancone stanno soffrendo da un anno a questa parte con l’arrivo del Covid e di tutte le limitazioni per evitare l’aumento dei contagi. Ma dove c’è un problema nasce una soluzione: ed ecco che per supplire questa abitudine perduta, arriva il progetto digitale I Miss My Bar. L’ha raccontato in un suo articolo, Antonia Marmo su cieloterradesign.com.
I Miss My Bar: i suoni del locale dentro casa
Sabato mattina, mi arriva un vocale di un caro amico. Colgo il contenuto del messaggio, ma qualcosa mi distrae correndo sotto traccia nella mia percezione. Di sottofondo il brusio di un interno bar, tazzine, tintinnio di cucchiaini, qualche saluto, chiacchiere indefinite, vita quotidiana di un caffè preso fuori casa. E quasi di quel caffè mi arrivano il profumo e il fumo che sale, e le facce intorno, quasi sono lì anche io, trasportata lì da quei suoni, in questa terra di mezzo di possibilità limitate.
Mi torna in mente all’improvviso una notizia che ho letto en passant qualche giorno fa sul New York Times, una di quelle cose a tema leggero ma sempre interessanti segnalate nella rubrica At Home, che non avevo tanto approfondito, ma si vede che mi era rimasta appiccicata e che sarebbe dovuta tornare al momento giusto, e il momento giusto è questo.
La vado a recuperare e penso che è un’idea bellissima, semplice e bellissima, come dovrebbero essere le buone idee e i bei progetti in questi tempi di distanziamento forzato e contatto contenuto. Di tutte le cose che ci mancano in questo momento, perché proprio non ci sembra normale non poterlo fare più come prima, passare una serata fuori a bere e mangiare qualcosa e ad ascoltare musica insieme con gli amici è tra quelle in cima alla lista.
Come la creatività viene incontro a questa mancanza e a questo desiderio
E diventa allo stesso tempo elemento di comunicazione, racconto e costruzione di una community per chi nel settore della ristorazione e dell’hospitality ci lavora? Siamo a Monterrey, Messico, il cocktail bar Maverick, chiuso nella modalità in presenza come succede per attività simili un po’ in tutto il mondo, ha deciso di dare vita sul suo sito internet al progetto digitale I Miss My Bar che lavora sul sentimento della mancanza, ribaltandone il senso di limite, ricreando le consuete atmosfere del locale attraverso il suono.
Fa leva su un principio molto semplice e molto efficace. Abbiamo cinque sensi che lavorano alla grande tutti insieme, ma se ci priviamo di alcuni di essi, focalizzandoci, per esempio, solo su di uno, quel focus esalta la nostra percezione e attiva processi cognitivi ed emotivi potentissimi.
Ascolta il suono del Maverick
Un’interfaccia dalla grafica minimale senza ulteriori distrazioni ci accoglie con una serie di tracce audio da ascoltare, una per ogni situazione tipica, opportunamente nominate, collegate alla nostra esperienza diretta di quando normalmente frequentiamo un locale o un bar.
Dal suono del barman che prepara e ci versa un drink, a quello della gente che chiacchiera intorno a noi, fino alla pioggia sui vetri o ai rumori provenienti dalla strada, basta ascoltare per immergerci con la nostra memoria più profonda in una serie di vere e proprie Madeleine sonore da mandare in loop. Il principio è semplice: abbiamo cinque sensi che lavorano alla grande tutti insieme, ma se ci priviamo di alcuni di essi, focalizzandoci, per esempio, solo su di uno, quel focus esalta la nostra percezione e attiva processi cognitivi ed emotivi potentissimi.
Scrivono, come una sorta di breve e chiaro manifesto, che afferma totalmente la loro natura e le loro speranze per il futuro, ma con l’intento ora di esplorare nuove forme di socialità e partecipazione senza stare a guardare: “Uscire con gli amici, conversare piacevolmente davanti a un gin tonic, incontrare nuove persone fantastiche, tutta quella atmosfera. Anche se queste cose non verranno mai sostituite, in Maverick abbiamo realizzato questo moderno artefatto digitale per farti compagnia aspettando che questa terribile pandemia, che colpisce profondamente il nostro settore in tutto il mondo, possa passare presto, così da poterci incontrare di nuovo sani e salvi”.
Il gioco si amplifica con l’invito a collegare delle buone casse e a usare i suoni come sottofondo per feste su Zoom e simili o semplicemente per un momento di relax con un cocktail casalingo. E non è finita, a rendere tutto più ludico e coinvolgente c’è una selezionatissima playlist che varia di settimana in settimana, ascoltabile su Spotify.