MILANO – Un caffè lungo per Nespresso Italia. Continua il boom del del caffè in capsule in Italia ma la società tricolore, controllata da Nestlé, allarga la rete commerciale, archivia il bilancio 2016 con un passo in avanti dei ricavi e un taglio della redditività.
I ricavi totali sono aumentati del 4% a 283 milioni (ma con 9 punti vendita in più). L’utile operativo è calato del 30% a 6,3 milioni.
In dettaglio, nel 2016 la società ha realizzato ricavi da caffè in capsule per 261 milioni (+3%), da macchine per caffè espresso 12,9 milioni (+20%) e accessori 8,4 milioni (+2%).
Nespresso contro mercato
Il 4% in più del fatturato di Nespresso Italia è stato realizzato a fronte di una crescita delle vendite generali del 19% a volume e del 17,5% a valore nella grande distribuzione. Le capsule sono l’unico segmento in crescita, tutti gli altri si contraggono da anni.
Il business model di Nespresso non prevede la vendita nella grande distribuzione (ci sono però quelle compatibili dei competitor). Ma opera attraverso una rete propria di punti vendita e mediante pick up presso 10mila tra uffici postali e Tnt point. O infine con consegna a casa tramite corriere.
L’anno scorso Nespresso Italia ha inaugurato 7 boutique in mall e 3 in shop. Il 49esimo punto vendita è stato aperto il 7 dicembre a Oriocenter, nel terminal dell’aeroporto di Bergamo.
Market share
La società dichiara una quota di mercato del 37,4% nel segmento delle macchine a porzionato chiuso (41,2% l’anno prima) e circa il 26,7% (dal 26,3%) sul totale delle macchine da caffè vendute nella grande distribuzione.
La spina nel fianco
Quindi riepilogando: nel 2016 e nel 2015 Nespresso Italia è cresciuta del 4%, nel 2014 del 9,6% e nel 2013 del 12,5%.
L’ex dg Fabio degli Esposti ha dovuto fronteggiare un quadro competitivo molto aggressivo anche se Nespresso offre un prodotto di alta qualità (a prezzi comparabili con i migliori player) , il mix dell’offerta è di gran lunga il più ampio e la qualità del caffè è al top.
Anche il marketing è di alto livello. L’anno scorso gli ultimi Grand Cru hanno ottenuto un buon riscontro da parte del consumatore.
Ora la sfida del nuovo dg Stefano Goglio (nella FOTO) si gioca sulla crescita delle vendite e sulla profittabilità, un tema a cui nel quartier generale di Nestlé sono molto sensibili dopo l’arrivo del nuovo ceo e dietro la spinta dei nuovi azionisti.
Emanuele Scarci