MILANO – Tra le parole chiave della nuova edizione di Barista & Farmer, formazione, competizione, ricerca, cultura, qualità. A queste poi si aggiunge il valore della sostenibilità.
Barista & Farmer infatti, si propone non solo di formare dei veriambasciatori di caffè “specialty”, ma anche di essere un ponte culturale tra Colombia, terzo produttore mondiale di caffè, e Italia.
Punta inoltre, attraverso il coinvolgimento attivo di partner istituzionali, a rafforzare i legami tra i paesi di origine e l’intera filiera del caffè.
I finalisti
Sono stati selezionati tra oltre 250 professionisti da una giuria di professionisti del settore. I loro nomi sono: Sara Ricci, 28 anni, italiana, proveniente da Pozzuoli; Diego Campos, 27 anni, dalla Colombia;
Iuliia Dziadevych, 25 anni, dall’Ucraina; Matija Matijaško, 26 anni, dalla Croazia; Daniel Munari, 32 anni, dal Brasile; Victoria Rovenskaya, 26 anni, dalla Russia;
Vala Stefansdottir, 30 anni, dall’Islanda; David Lau – Cong Yuan, 23 anni, dalla Cina; Rie Hasuda Moore 36 anni, dal Giappone; Glenn Bailey, 34 anni, dall’Australia.
Chi sono i 10 partecipanti dell’edizione 2018
Rie Hasuda Moore 36 anni, Giappone. Rie si definisce una “coffee nerd” e pensare che da piccola neppure le piaceva il sapore del caffè, le sembrava troppo amaro.
Ma del caffè ha un bellissimo ricordo. Infatti, il padre in Giappone, la portava sempre a fare colazione il sabato mattina in un coffee shop. Proprio a partire da quel luogo, ha sviluppato la sua passione.
All’età di 19 anni si è trasferita a Seattle, Usa. In seguito ha lavorato per la Moonbean Coffee company di Toronto. Qui, il proprietario Alan, che lei definisce il suo mentore, le ha insegnato tutto sul caffè.
Attualmente lavora al Looking Glass Coffee
Nel centro di Snohomish, Washington, ed è Lead / Coffee Trainer. Rie adora la manualità che sta dietro al caffè. Dalla raccolta dei chicchi, alla tostatura alla preparazione della bevanda.
Se le si chiede quali sono i suoi hobby risponde che si diverte ad
andare in giro a scoprire coffee shop. “Mi piace inventare sempre nuovi drink e bevande con il caffè.
Noto con piacere che i clienti apprezzavano e spesso accade che abitualmente inizino ad ordinare le mie creazioni. Posso rendere felici le persone con una tazza di caffè, è bellissimo! – racconta ancora Rie.
– partecipare a Barista&Farmer è un sogno che si avvera. Voglio capire e imparare il più possibile sulla raccolta del caffè in piantagione e sul processo di tostatura”.
Diego Campos, 27 anni, Colombia
Per il padrone di casa, il viaggio nel caffè comincia grazie alla sorella maggiore. E’ lei che lo inizia alla carriera di torrefattore quando aveva solo 18 anni.
Da lavoretto estivo per pagarsi le vacanze, il caffè diventa presto la passione di Diego. Trasformando così la necessità in possibilità.
Una professione, il futuro, un sogno
Dal 2009 gareggia ogni anno nella Colombia National Competition dove, nel 2016, ha vinto il primo premio. Piazzandosi sul gradino più alto del podio.
Barista&Farmer per Diego è una grande opportunità
Dice: “Mi aspetto di conoscere persone provenienti da culture
diverse e quindi tanti diversi approcci al caffè. Inoltre, vorrei sapere ancora di più sul caffè colombiano, perché è il mio paese di origine”.
Il sogno di Diegos è quello di avere un giorno una farm tutta sua; dove raccogliere e produrre caffè in proprio, e per questo Barista&Farmer sarà per lui un’esperienza unica.
Iuliia Dziadevych, 25 anni, Ucraina
Per Iuliia il caffè una storia di amore che inizia fin da bambina, amore che le è stato trasmesso inizialmente dal padre che glielo preparava ogni mattina.
Come una specie di rituale, con il cezve, un tipico bricco di rame e ottone che si usa per fare il caffè all’orientale. Terminato il tempo delle fiabe notturne, Iuliia si accorge ben presto che trovare del caffè di qualità dalle sue parti è impresa ardua.
Da qui, l’idea
Costruire una sorta di carretto ambulante per poter macinare il caffè fresco ovunque. Partire, così, alla conquista dei Balcani. Mica male, no?
Per portarsi avanti col lavoro, si è già fatta un giro in piantagione, sia in Kenya che in Etiopia. Giusto per non arrivare impreparata in Colombia.
“Sono sempre stata affascinata dall’intero processo di produzione del caffè. Dalla nascita delle bacche fino alla tazza. Da molto tempo stavo pianificando di andare nelle piantagioni e vedere tutto questo con i miei occhi.
Così, quando ho visto l’annuncio di Barista&Farmer, ho detto: è esattamente ciò di cui ho bisogno!”.
Matija Matijaško, 26 anni, Croazia
Dorme con una macchina per l’espresso in camera da letto. Serve
forse aggiungere altro? Nel 2012, decide di giocarsi il tutto per tutto aprendo il proprio caffè, il Mirisi Kave nella sua città natale.
Zero compromessi: qui si vendono solo caffè speciali. Peccato che la Croazia non fosse ancora pronta, e pochi mesi dopo ha dovuto chiudere.
Da Barista&aFarmer si aspetta di imparare di più sui chicchi di caffè
“Ho sempre voluto vedere l’intero processo di produzione del caffè – dichiara. – Penso che gli agricoltori facciano la parte più difficile del lavoro. Un ruolo importantissimo ma spesso non abbastanza valorizzato”.
Daniel Munari, 32 anni, Brasile
Sempre alla ricerca di nuovi interessi, Daniel ha trovato nel caffè, e nel suo elemento di socialità, la sua passione. “Il caffè più di una bevanda, è una costruzione sociale; una vera esperienza.
È sinonimo di persone che si ritrovano insieme per condividere idee e pensieri, o per ritrovare la carica per il resto della giornata”.
Oggi è membro del movimento Baristas League
Un’organizzazione che mira a diffondere la cultura dei caffè speciali e la professione di barista in Brasile. Lavora presso una società brasiliana focalizzata sulla consulenza aziendale e sta per fare tappa in uno dei caffè più prestigiosi del mondo, in
Italia.
Sulla partecipazione a Barista&Farmer dice: “Sin da quando ho visto la prima edizione ho pensato che sarebbe stato magnifico visitare una fattoria fuori dal mio paese. Per sperimentare io stesso la vita del barista contadino.
Spero di vedere modi diversi di produzione del caffè rispetto a quelli che già conosco; oltre a confrontarmi con baristi che provengono da tutto il mondo”.
Sara Ricci, 28 anni, Pozzuoli – Italia
La famiglia di Sara lavora il caffè da ben quattro generazioni. Era
quindi inevitabile che anche lei ci finisse dentro. La sua passione per il caffè è talmente radicata nel proprio dna da essersela letteralmente impressa sul suo corpo. Un piccolo tatuaggio a forma di chicco di caffè sul polso.
È autrice di un documentario intitolato “Un viaggio nel caffè” dove racconta come viene vissuto il caffè in Italia. E’ laureata in Economia. Inoltre, ha scritto una tesi sul caffè e sulle difficoltà delle piccole e medie imprese.
Ha una piccola torrefazione a Napoli “Partenope Caffè”
Dove realizza solo espresso italiano. Si batte per un capitalismo sostenibile e vuol esser parte di questo cambiamento. “Voglio partecipare a Barista&Farmer – racconta Sara – per provare una vera esperienza nelle farm.
Una volta sono stata in Brasile e ho visitato delle piantagioni, ma non ho mai avuto l’opportunità di sperimentare la vita in una farm. Quindi non vedo l’ora di confrontarmi con grandi esperti di caffè!”
Victoria Rovenskaya, 26 anni, Russia
Anche per Victoria il caffè è sempre stato un elemento presente
nella propria vita, fin da piccola. Oggi, dopo essersi specializzata nella materia ed aver visto il sempre più grande riscontro ottenuto dallo specialty coffee nel suo paese, ha deciso di mettersi in gioco.
Parteciperà quindi a Barista&Farmer, per scoprire, così, la genesi della produzione caffeicola. Il suo sogno è quello di piantare un albero, vederlo crescere; poi raccoglierne le ciliegie dalle quali estrarre il proprio caffè.
Tutto fatto in casa, insomma, come quello del padre
“Ho deciso di partecipare al progetto perché voglio vedere come il
caffè viene raccolto e trasformato. Ho letto molti libri sull’argomento ma penso che sperimentarlo dal vero avrà tutto un altro sapore! – e continua.
– Voglio scoprire quanto e quali fattori del processo di raccolta delle bacche di caffè ne influenzano il sapore finale”.
Vala Stefansdottir, 30 anni, Islanda
Nel 2011 partecipa al “Nordic Barista Cup a Copenaghen”, dove ha l’occasione di incontrare tante persone di talento ed assaggiare caffè mai sperimentati prima.
Da quella esperienza ha deciso di voler lavorare per migliorare e ampliare l’industria del caffè in Islanda. Così, ha trasformato il suo impiego nell’industria del caffè da un part time in un lavoro a tempo pieno.
Vala lavora per una grande azienda all’ingrosso che fornisce importanti marchi di caffè come Illy e Gevalia. Il suo più grande
desiderio sarebbe quello di mettersi in proprio e gestire una società di torrefazione del caffè di successo.
Barista&Farmer rappresenta per lei un’occasione unica di approcciarsi al caffè in maniera diversa
“Sui libri e sui blog si imparano tante cose – dice Vala – ma questo evento mi consentirà di capire meglio e vedere
con i miei occhi come viene coltivato e lavorato il caffè”.
Cong Yuan, 23 anni, Cina
A volte il destino si presenta sotto forme inaspettate. Nel caso del giovanissimo barista cinese Cong Yuan, la sorte ha i contorni di una figuraccia.
Infatti, anni fa si ritrovò suo malgrado protagonista di un fatto poco piacevole, rispedì indietro un caffè, perché troppo acido. Il barista gli fece notare che si trattava di un Kenya AA, un mono origine, acido per natura.
Così è cominciato il suo viaggio nel caffè
Oggi sogna di aprire quattro fabbriche di caffè, e di conquistare la Cina a colpi di chicchi specialty e di follower sui social, l’altra sua grande passione. Ce la farà?
Partecipare a Barista&Farmer per lui rappresenta la possibilità di vedere da vicino come si scelgono le drupe e tutto il processo produttivo.
“sono molto curioso di sperimentare la vita nella piantagione di caffè – racconta – e avere l’opportunità di conoscere lo stile di vita di chi ci lavora”.
Glenn Bailey, 34 anni, Australia
Glenn scopre il mondo del caffè a 15 anni, quando inizia a lavorare per un franchise di caffè australiano. Dove resta per 10 anni tanto da divenire proprietario di due negozi della
catena.
La sua passione per il caffè cresce sempre più tanto da uscire dal brand e dedicarsi agli specialty coffee. Oggi è Coffee Training Specialist per Grinders Coffee Roasters.
Il caffè per Glenn ha un valore sociale, è un luogo e un momento di incontro
Secondo lui l’Austrialia sta iniziando ad avere una cultura del
caffè, fino a 15 anni fa bevevano caffè in grosse tazze take away con molto latte, zucchero e sciroppi. Dal 2009 l’industria è cambiata grazie all’introduzione di specialty coffee. Dando al consumatore un prodotto di qualità molto più alta.
Oggi il caffè che va per la maggiore in Australia è il “flat white”; ovvero un doppio espresso con una schiuma leggerissima di latte. Per lui il modo migliore di bere caffè è l’espresso, magari
con un po’ di latte al mattino appena sveglio.
Oltre al caffè adora il calcio, la Formula 1 e ovviamente più di
tutto i suoi due figli. Per Glenn partecipare a Barista & Farmer significa andare a scoprire l’origine del caffè.
“Non vedo l’ora di immergermi nel complesso processo di produzione. Per conoscere meglio cosa accade durante ogni passo per assicurarmi di sapere scegliere sempre caffè di alta qualità”.