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Host: occhi puntati sull’America del Nord, Usa e Canada

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MILANO – Host2017 punta al cuore del mercato nordamericano. Sono infatti tante e ricche le iniziative che l’International Hospitality Exhibition sta preparando su Canada e Stati Uniti.

Obiettivo: avvicinare ancora di più le aziende e i visitatori alla fiera che hanno frequentato nelle passate edizioni con crescente interesse.

Parlano chiaro i dati. Dagli Stati Uniti, gli espositori hanno segnato nelle ultime tre edizioni una crescita a due cifre: +26% nell’ultima edizione rispetto al 2013 e +51% sul 2011. In aumento anche i visitatori, che nell’ultima edizione si sono presentati con un incremento del 35% sul 2013 e del 46% su Host 2011.

Il mercato nordamericano del resto, secondo i dati ICE, vede una crescita delle esportazioni dall’Italia verso gli USA a due cifre ogni anno dal 2010 con un +22% nel periodo gennaio-ottobre 2015 sullo stesso periodo dell’anno precedente.

Per quanto riguarda invece i settori che più in specifico riguardano Host, ci sono i dati di ANIMA. Nei primi sei mesi del 2015 le esportazioni della meccanica italiana verso l’America del Nord sono cresciute del 14,1% sul 2014, rendendola l’area del mondo a più forte attrattività al momento.

A ulteriore conferma dell’interesse suscitato da una fiera ritenuta, semplicemente, “amazing”, sono varie le aziende americane che hanno già fissato un posto a Host 2017.

I motivi della soddisfazione verso Host 2015 sono sintetizzati da Doug Jentszch, director of Global marketing dell’americana Blendtec: “Nella nostra prima volta a Host ci aspettavamo di incontrare visitatori soprattutto dall’Europa, mentre siamo stati sorpresi nello scoprire quanto Host sia molto più ricca. Hanno visitato il nostro stand da posti come il Brasile e siamo stati in grado di raggiungere un’audience molto più ampia di quanto ci eravamo aspettati”.

Anche dal Canada giungono buoni auspici. Nell’edizione 2015 sono arrivati a Milano il 40% di visitatori in più rispetto a quattro anni prima.

Attirati dalla qualità degli espositori e dall’assoluta preminenza che il Made in Italy ha nel settore food inteso in senso più ampio, dai macchinari alle materie prime, agli arredi. Si sono poi trovati in un ambiente internazionale, con espositori da tutto il mondo, quattro su dieci provenienti da fuori Italia.

E tutto questo in un momento decisamente positivo per la ristorazione canadese, che nei primi dieci mesi del 2015 secondo Statistics Canada ha aumentato le vendite del 4,3% rispetto allo stesso periodo del 2014. Una crescita superiore alla media degli ultimi 15 anni (che si attesta sul +3,9%).

Tra i trend emergenti, l’utilizzo nell’Arte Bianca di grano saraceno, che incontra i desiderata della schiera dei celiaci e dei gluten-sensitive, e l’utilizzo dei “metalli” (oro e argento) in pasticceria, con particolare riguardo ai dolci da cerimonia e per matrimoni.

Notevole infine è stato l’interesse espresso dai buyer americani e canadesi durante la scorsa edizione. Come ha dichiarato, Brad Pierce, buyer dalla Florida: «Siamo entrati e ci sono brillati gli occhi, non potevamo credere alla grandezza della fiera e al numero di espositori. E non si tratta solo di dimensioni, ma di qualità delle aziende. Abbiamo trovato innovazione ovunque, nei materiali e nei processi. Troviamo ciò che serve a tutti i nostri clienti e qui a Milano vediamo prodotti che non troveremmo in altre fiere».

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