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lunedì 25 Novembre 2024
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Host ambassadors per vedere il futuro tecnologico e connesso dell’horeca

Sanitizzazione dell’aria, take away, digital marketing e tecnologie contactless e più sostenibili. Ecco come cambierà la ristorazione che vuole adattarsi ai nuovi tempi

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MILANO – Quali innovazioni saranno indispensabili al ristorante che intende affrontare il futuro, in termini di attrezzature, servizi, tecnologia e marketing? Lo abbiamo chiesto agli Host Ambassadors: influencer, giornalisti e blogger che ci portano nuovi punti di vista, storie e curiosità, notizie e tendenze dai loro differenti mercati, per partecipare attivamente alla conversazione globale dell’horeca. che ci danno uno sguardo informato sull’industria dell’ospitalità nei loro Paesi. Al netto di situazioni anche molto diverse: se in Giordania e Dubai la gran parte dei locali sono aperti, nel Regno Unito resteranno chiusi almeno fino a Pasqua. Ovunque, però, l’esigenza è di rispondere velocemente alle sfide che il settore si trova ad affrontare.

Host ambassadors a domanda rispondono

“I ristoranti che al momento stanno soffrendo di più sono quelli che puntano sulla presenza – ragiona Marc Matsumoto dal Giappone -. Per sopravvivere dovranno attivare e promuovere nuovi canali. Noto anche uno spostamento verso le tecnologie contactless per gli ordini, i pagamenti, le operazioni interne”. Anche Sally Prosser dal Regno Unito pensa che “rendere l’intero processo contactless sarà davvero importante, dagli ordini tramite menu su app o via codice QR ai pagamenti”.

Sul fronte delle attrezzature, Sabrina Cuculiansky dall’Argentina guarda agli sviluppi dei sistemi per aria condizionata in grado di sanitizzare l’ambiente in sala, ai panni per pulire in materiali nanotecnologici, ai menu grafici esteticamente piacevoli e realizzati con materiali facili da pulire. “Andranno stabiliti protocolli chiari per il personale di cucina e di sala che prende i piatti per portarli ai tavoli”.

Nancy e Namrata del duo di Dubai She said She said, pensano alle Cloud kitchen: “un grande successo l’anno passato insieme al delivery. Hanno permesso ai ristoranti di raggiungere un pubblico più ampio, senza dovere affrontare i costi necessari ad aprire un ristorante”.

Julie Gerbet dalla Francia si focalizza sulle piattaforme in grado di gestire i flussi di persone, le prenotazioni, il delivery e i Big data

Quanto alle attrezzature, occhi puntati sugli accessori per migliorare la ventilazione delle aree interne, il comfort degli spazi outdoor, ma anche alle soluzioni di marketing per comunicare agevolmente con i clienti.

“I ristoranti dovranno essere digitalizzati al 100%, ridimensionare il loro volume, utilizzare BigData nelle loro decisioni non solo per acquistare le scorte, e avere una forte presenza sui social network” concorda Lourdes Lopez dalla Spagna.

“Se parliamo di tecnologie e attrezzature – mette in chiaro Aline Borghese dall’Italia – i ristoranti dovranno senz’altro trovare modalità più ‘green’, ad esempio nel riciclo dei rifiuti”.

Jamal Enayh, buyer del giordano EAT Restaurant Group, spiega come nell’equipment “le tipologie che funzionano meglio al momento sono le cucine che lavorano unicamente per il delivery. Sono richieste le attrezzature per realizzare pasti caldi o freddi e la varietà nel design, nelle forme e nei colori. Anche nell’imballaggio finale è importante il design, oltre alla capacità di mantenere il cibo in buone condizioni e caldo”.

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