MILANO – Vi presentiamo i risultati dell’analisi svolta da Competitive Data sul mercato del caffè nel canale horeca. Competitive Data ha analizzato il mercato del caffè nel canale horeca dal 2018 al 2023. Le aziende considerate nel report detengono una quota di mercato aggregata del 79,0% a valore, del 70,3% a volume, e sviluppano un fatturato aggregato totale (tutti i canali, tutti i prodotti) di 3.205 milioni di euro.
Horeca: lo scenario competitivo
Il 2020 ha scosso dalle fondamenta il mercato del caffè nel canale horeca. Guardando alle performance complessive delle aziende fanno registrare flessioni meno marcate (inferiori al -10%) le torrefazioni dove l’incidenza del canale famiglie sui ricavi totali è molto elevata. In pochi casi alcune riescono anche ad ottenere una crescita.
Stringendo il focus ai risultati ottenuti sul canale horeca il segno meno la fa da padrone, con flessioni quasi tutte racchiuse tra il -35% ed il -50%. Tuttavia è stato molto interessante notare le diversità di approccio tra chi ha affrontato lo shock serrando i ranghi e salvando il salvabile, e chi invece ha fiutato le opportunità che si celavano al di
là della tempesta perfetta.
Se il contenimento dei costi e la messa in sicurezza dei vari attori della filiera sono stati il leitmotiv del 2020, per alcune (poche) torrefazioni si è assistito ad un vero e proprio riposizionamento, che è consistito nell’opportunità di poter scalfire con più facilità un mercato storicamente molto “ingessato” e complicato da smuovere, forti di una struttura finanziaria che ha consentito di mettere in atto quelle manovre preparatorie ad una successiva fase di espansione allorquando la situazione sanitaria si sarà stabilizzata.
Le aziende, oltre a fronteggiare l’emergenza Covid-19, devono far fronte anche ad una non più prorogabile strategia chiara in materia di sostenibilità e trasformazione digitale
Con i forti investimenti che ne seguono, ma anche i favori del mercato e degli operatori finanziari. La pandemia ha accelerato il verificarsi di processi che si stavano manifestando lentamente, ed ha spinto un altro gruppo di torrefazioni ad accettare a cuor più leggero la cessione di capitale sociale in favore di grandi investitori, o di concorrenti, o la costituzione di partnership operative, difficilmente attuabili fino a due anni fa.
Tutto questo avviene mentre le torrefazioni leader scavano un solco sempre più profondo tra loro e la concorrenza, avendo ormai inserito all’interno del loro vantaggio competitivo i fattori sopra enunciati, e garantendosi ottime possibilità non solo di uscire rafforzate dall’emergenza pandemica, ma anche rinnovate nel modello di business, rimodellato per competere sui nuovi mercati della nuova normalità.
Il nuovo vantaggio competitivo e le mappe di resilienza delle torrefazioni
In un contesto mutevole e caratterizzato da continui shock esogeni è necessario integrare gli strumenti di valutazione delle torrefazioni con i profili che si associano a condizioni di fragilità strutturale tali da metterle in sofferenza, e testarne la loro resilienza. Il nuovo vantaggio competitivo prende in considerazione sia i risultati economici aziendali, sia il
livello di competitività, attuale e prospettica.
La competitività diventa un indicatore composito che considera ancora la produttività e la profittabilità, ma include anche tecnologia, digitalizzazione, presenza di attività di innovazione, iniziative di responsabilità sociale. L’incrocio degli indicatori economici con quelli di competitività consentono di classificare le torrefazioni in: a rischio, fragili, resistenti, solide.
Si noti come l’appartenenza alle diverse tipologie di rischio si associa a diverse strategie di
reazione. In particolare, le torrefazioni solide e resistenti tendono in misura maggiore ad
approntare strategie espansive. Al contrario, tra le torrefazioni a rischio si riscontra una
predominanza all’incertezza.
Horeca: la solvibilità dei bar
E proseguita anche quest’anno la valutazione della capacità dei bar, raggruppati per regione, a reggere un calo prolungato dei ricavi. La maggiore o minore possibilità di assorbire gli squilibri finanziari derivanti da una carenza prolungata di liquidità è espressa mediante una scala di valori, dove +5 è il valore massimo che indica grande solidità finanziaria, e -5 è il valore che indica una forte difficoltà a far fronte ad uno shock di liquidità prolungato.
Nel 2021 solo 6 regioni si collocano in territorio positivo, contro le 8 del 2020, e nessuna supera il valore di +1, contro le 2 del 2020. Sintomatico di una operatività che, procedendo a singhiozzo dagli inizi della pandemia, ha ulteriormente deteriorato la struttura economico-finanziaria delle attività di ristorazione.
Ulteriori approfondimenti sono disponibili al link https://www.monitoraitalia.it/caffe-nel-canale-horeca-dal-2018-al-2023/
Giandomenico De Franco – amministratore unico Competitive Data