MILANO – La Cina e le terre dell’estremo oriente, generalmente sono collegate nell’immaginario collettivo ad una sola bevanda calda: il tè. La sfida quindi, è quella di sensibilizzare la clientela al caffè made in Italy. O quasi. L’espresso servito ad Heshan, in Cina, viene dalla Svizzera italiana.
Heshan si apre all’esperimento del caffè svizzero
La Masaba Coffee, aiutata da una coppia di amici della Protoxtype di Ligornetto (Mendrisio in Canton Ticino), è però riuscita a portare sul mercato cinese l’antagonista dell’aromatico infuso: il caffè.
“Da loro si sta diffondendo negli ultimi anni la moda di bere il caffè – ci dice Jean-Claude Luvini, a capo della ditta luganese. – è una specie di esperimento per permettere a chi viene a trovarci di vivere una sorta di viaggiando provando i nostri prodotti”.
Il successo è stato del tutto inaspettato
“Il nostro store si trova a Heshan, nella provincia di Guangdong. Con nostra sorpresa l’affluenza è stata massiccia, moltissimi i curiosi che sono venuti a gustare i nostri caffè, ma non solo.
Infatti, nel nostro “travel bar”, offriamo anche il cioccolato e il gelato. Siamo veramente contenti anche perché pensiamo che in questo modo si riesca a unire l’occidente con l’Oriente, due culture che hanno molto da imparare l’una dall’altra”, afferma Luvini.
Il concetto si inserisce perfettamente nella filosofia dell’azienda di Savosa
Nata da una Ong, in grado di offrire prodotti equosolidali di alta qualità creando lavoro non solo in Ticino, ma anche in Uganda, dove oltre 7.000 contadini hanno ridato vita all’industria del caffè.
“Siamo molto fieri di quello che abbiamo fatto in questi anni. Abbiamo sempre puntato al mercato locale. Per noi sarebbe una vittoria portare la nostra merce anche in Svizzera interna… e oltre.
Ci sono dei mercati molto interessanti che si stanno aprendo al commercio: penso per esempio ad Israele oppure al Sud Africa. Ma, ripeto, stiamo facendo un passo alla volta, siamo una piccola realtà con una grande voglia di crescere. Vediamo come va in Cina, poi… chi lo sa”.