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sabato 02 Novembre 2024
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Cipriani, titolare dell’Harry’s Bar di Venezia: «Non riapro con le regole dei geometri di Roma»

Il celebre e storico locale , 89 anni di vita, a due passi da piazza San Marco non aprirà i battenti il prossimo 18 maggio. “Vorrà dire che aprirò a Ibiza: il governo spagnolo ha già anticipato i soldi per aprire”

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VENEZIA – Anche da uno dei locali storici di Venezia arriva la netta opposizione alle misure disposte dal Governo per la riapertura dei pubblici esercizi: la voce è quella di Arrigo Cipriani, titolare dell’ Harry’s Bar. Tra chi decide di riaprire nonostante tutte le restrizioni e chi invece sceglie la prolungata chiusura, questo gestore segue la seconda opzione. Leggiamo le sue dichiarazioni da secoloditalia.it.

Harry’s Bar non rialza le serrande

“Con queste regole l’Harry’s Bar non riapre”. Lo ha detto il patron del famoso locale Arrigo Cipriani questa mattina in un’intervista ad Antenna 3 Veneto. “La ristorazione italiana vuol dire accoglienza e buon cibo. Ha bisogno di affetto, di libertà, e queste sono cose da ‘lager’.

Cipriani: lunedì l’ Harry’s Bar non riapre

Durissimo nei confronti delle misure imposte dal governo Conte. “Sono regole da geometra, la ristorazione italiana ha bisogno di altro. Questi signori di Roma si preoccupano per la nostra salute. Ma non si preoccupano di quello che verrà dopo: la morte per fame. Perché con queste misure si morirà di fame”.“Non hanno la minima idea della crisi che c’è qui da noi. Il turismo non c’è più e per due-tre anni non ci saranno più turisti. E queste regole non faranno altro che distruggere tutto”.

Dopo la denuncia Cipriani attacca con i dubbi

“E poi, sono sicuri che queste regole sono giuste? Come mai negli altri Paesi che hanno riaperto non hanno preso le stesse regole?”. L’amara conclusione è che l’Harry’s Bar resterà chiuso. Il celebre e storico locale , 89 anni di vita, a due passi da piazza San Marco non aprirà i battenti il prossimo 18 maggio. “Vorrà dire che aprirò a Ibiza: il governo spagnolo ha già anticipato i soldi per aprire”.

“Non riapro, con quelle linee guida è impossibile. Sono condizioni demenziali scritte da gente senza idee. Se resteranno così, non si riapre né lunedì né mai più».

Fondato dal padre di Arrigo, il locale non è mai stato chiuso tranne per una parentesi nel ’43. Quando fu requisito dai repubblichini. Nonostante il via libera di governo e Regione, quindi, le serrande rimarranno, almeno per ora, abbassate.

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