MILANO – Bere un caffè è un’esperienza che parte dalla tazzina e continua con l’ambiente circostante. Per questo oggi è impensabile aprire un locale senza tener conto della location: lo studio dietro la disposizione degli spazio porta il consumatore a tornare, a restare, ad affezionarsi. Una lezione che Starbucks ha imparato molto bene e ha fatto sua in ogni parte del mondo in cui ha deciso di arrivare. Cosa succede quando la catena americana pensa a una nuova apertura in una terra particolare e lontana, come può essere il Giappone? Accade che lo store si apre alle piante, ai fiori e persino agli acquari: il 19 marzo è in programma la caffetteria della sirena Usa all’interno del nuovo giardino botanico Hana Biyori. A sua volta ospitata all’interno dell’ampio parco di divertimento Yomiuriland.
Hana Biyori apre le porte a Starbucks
Quello che attende ad accogliere i coffeelover è una serra piena di fiori, piante che ricoprono il soffitto e le pareti. Ma non sono l’unica attrazione a colpire l’occhio: a disposizione anche simulazioni digitali che vogliono replicare il fenomeno della fioritura. Hana Biyori è un giardino botanico tecnologico, che unisce natura, pausa caffè e proiezioni virtuali.
Starbucks mette radici a Hana Biyori
All’interno di questo contesto mozzafiato, mancava (forse) solo una caffetteria: tra le vetrate che danno su un panorama decisamente rigoglioso, Starbucks ha portato il rito del caffè. Sguazzando tra i pesci colorati che animano i due grandi acquari presenti nello spazio. Più che bere il caffè, quella promessa è una vera e propria esperienza visiva e gustavia. Che, a partire dal 19 marzo (in concomitanza alla fioritura dei ciliegi del Giappone) arricchirà l’offerta del giardino botanico Han Biyori. Un omaggio alla tradizione della tradizione dell’hanami (il godere della bellezza dei fiori primaverili).