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Guerra e clima rendono sempre più volatile il mercato del caffè

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MILANO – La variabile climatica si prepara a tornare in primo piano e rischia di rendere ancora più instabile un mercato già volatile. Seppure in attenuazione, La Niña seguita a influenzare gli equilbri climatici globali, incidendo anche sull’andamento dei raccolti di caffè. E in Brasile si avvicina la stagione invernale, che è sempre un periodo foriero di rischi per gli operatori del settore.

Specie alla luce dei rigori dell’inverno trascorso, che assieme alla siccità hanno fortemente ridimensionato il potenziale produttivo.

L’influente società finanziaria americana StoneX (già Intl FCStone) sottolinea, in un nuovo report, come i mercati continuino a risentire delle stime fortemente divergenti sul nuovo raccolto brasiliano, che è già iniziato per quanto riguarda i robusta, mentre la raccolta degli arabica entrerà nel vivo a partire dalle prossime settimane.

“Il raccolto 2022/23 raggiungerà il suo picco tra giugno e luglio contribuendo ad alleviare le preoccupazioni dei mercati nel breve-medio termine” osserva l’analista Fernando Maximiliano.

Ma la nuova stagione fredda costituisce, ancora una volta, un’incognita

“Il timore che l’inverno 2022 possa arrecare nuovi danni alla produzione brasiliana di caffè arabica appare destinato a creare ulteriore volatilità” nota Maximiliano.

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