MILANO – La tecnologia sempre più sta diventando un asset imprescindibile per il futuro delle aziende produttive: non fa eccezione sicuramente Ima, che da anni investe nell’impiego dei cobot nei suoi stabilimenti e che continua su questa strada sperimentale in equilibrio tra operatori e robot collaborativi. Le novità nel Gruppo non si esauriscono qui: il Consiglio di amministrazione ha deliberato per la fusione per incorporazione nella Ima S.p.A. della società, direttamente e interamente controllata, Corazza S.p.A. Leggiamo i dettagli dal sito industriaitaliana.it, dall’articolo di Renato Zonin, e investireoggi.it.
Cobot al servizio delle aziende
Macchine che accudiscono altre macchine, le riforniscono, le controllano, cambiano i loro strumenti e scaricano i loro prodotti finiti. No, non è l’idea per un romanzo di fantascienza e non stiamo parlando della skynet di Terminator. Questa è realtà, o almeno lo sarà presto, in Ima Group, l’azienda bolognese leader mondiale nei macchinari per il confezionamento. La divisione Ima Digital infatti sta lavorando da tempo sull’utilizzo dei cobot per sollevare gli operatori umani addetti alle macchine di confezionamento dai compiti più ripetitivi e pesanti.
Tutto è nato alla fine del 2018 da un progetto europeo, il Rossini Project
Che ha coinvolto 13 diverse aziende e università, coordinate da Datalogic. Si tratta di uno dei sette studi inerenti l’Hrc (o Human Robot Collaboration) in ambito manifatturiero sponsorizzati dalla Commissione Europea nel quadro dell’iniziativa Horizon 2020. Scopo del Rossini Project, che dovrebbe terminare nella primavera del 2022, è di indagare i vantaggi ottenibili con l’impiego di robot collaborativi in ambito di produzione, e di studiare forme e modalità di interazione con gli addetti umani tali da massimizzare l’apporto delle due componenti, sfruttando la forza, precisione e ripetibilità del robot e l’intelligenza e flessibilità degli operatori umani.
Obiettivo finale, sviluppare una piattaforma hardware/software dirompente e intrinsecamente sicura, per la progettazione e l’impiego di applicazioni di collaborazione uomo/robot, cobot, in ambito manifatturiero.
Nell’ambito del progetto sui cobot, Ima Digital sta sviluppando i software
Che andranno a equipaggiare una cella robotica di lavorazione composta da un Agv (veicolo a guida autonoma) e due cobot (prodotti da Kuka) e da una serie di sensori, fra i quali un sofisticato sistema integrato di visione 3D.
Grazie al software sviluppato da Ima, il sistema robotico è in grado di mappare l’ambiente nel quale opera, identificare i materiali sui quali deve agire (per esempio bobine o contenitori) adattandosi automaticamente alle diverse geometrie, ed eseguire il suo compito, per esempio cambiando una bobina esaurita o sostituendo un tool sulla macchina che gli è affidata, in modo autonomo o in collaborazione con l’addetto. Il tutto è supportato lato hardware dall’utilizzo di pinze la cui forza è controllata digitalmente, per garantire un trattamento di materiali e attrezzi il più “gentile” possibile. La facilità di programmazione del cobot rende poi semplice riconfigurare i suoi compiti e aggiornarne al volo le capacità, diversamente da quanto succede per i robot “tradizionali”.
Ima ha già in corso progetti pilota che vedono la sperimentazione di nuove forme di collaborazione tra cobot e operatori
Le ricerche portate avanti con il Rossini Project hanno fatto un balzo di popolarità negli scorsi mesi quando, a causa del lockdown, molte aziende si sono trovate a corto di personale per far marciare le linee di produzione. L’inserimento dei cobot in affiancamento agli addetti alla linea consentirebbe di ridurre il numero di persone necessario a far funzionare l’impianto, facilitando il mantenimento del distanziamento sociale e aumentando la resilienza dell’azienda, che sarà in grado di continuare a produrre anche se molti dipendenti dovessero essere impossibilitati a raggiungere lo stabilimento.
Non solo cobot: il Cda delibera la fusione per incorporazione della società interamente controllata Corazza S.p.A.
Il Consiglio di Amministrazione di Ima S.p.A si è riunito sotto la presidenza di Alberto Vacchi e ha deliberato la fusione per incorporazione nella Ima S.p.A. della società, direttamente e interamente controllata, Corazza S.p.A.. Dopo che analoga determinazione è stata assunta dall’Assemblea dei Soci della stessa Corazza S.p.A.
La delibera, risultante da atto pubblico ai sensi dell’art. 2505 c.c., é stata adottata dal Consiglio di Amministrazione di Ima S.p.A., in quanto non sono state validamente presentate richieste dei Soci di adozione della predetta delibera da parte dell’Organo assembleare, e fanno seguito all’approvazione del progetto di fusione avvenuta l’11 settembre 2020.
Tale incorporazione, che favorirà la semplificazione della struttura societaria del Gruppo Ima e l’ottimizzazione nella gestione dei flussi finanziari all’interno del medesimo Gruppo, rientra tra i casi di esclusione previsti per le operazioni con parti correlate dall’art. 14 del Regolamento Consob e dall’art. 5 della procedura adottata al riguardo da Ima.
La fusione per incorporazione della predetta società non presenta sostanzialmente caratteri di significatività
Essendo effettuata tra Ima S.p.A. e la propria società direttamente o indirettamente controllata che già rientra nel perimetro di consolidamento. L’efficacia della stessa sarà perfezionata nel corso del corrente anno con effetti a decorrere dall’1 gennaio 2021. Si segnala che il verbale delle deliberazioni adottate sarà messo a disposizione del pubblico nei termini e con le modalità previste dalle disposizioni normative e regolamentari vigenti in materia.