MILANO – Con il suo quartier generale a Sesto San Giovanni, nel milanese, il gruppo Campari ha acquisito nel tempo una strategia di leadership crescente a livello internazionale nel comparto delle bevande alcoliche e degli spirits.
La strategia di sviluppo della Campari punta a coniugare la propria crescita organica attraverso un forte brand builiding con acquisizioni che creino valore per gli shareholders.
Rilevante azienda leader nell’industria globale del beverage di marca, con un portafoglio di oltre 50 marchi premium che si articola in priorità globali, regionali e locali, Campari è il sesto per importanza nell’industria degli spirit di marca e i prodotti sono commercializzati e distribuiti in oltre 190 paesi nel mondo.
Gli spirit sono il core business del Gruppo dove si focalizzano le acquisizioni e l’obiettivo è quello di raggiungere o migliorare il tasso di penetrazione sui mercati geografici chiave.
Ma chi è questo Gruppo, come è nato e che performance economico-finanziaria consegue sui mercati?
Sono tutte domande lecite a cui si deve dare una risposta: iniziamo subito con il Profilo societario per approdare successivamente alla Corporate Strategy e all’Analisi delle Performance della Quotata.
Gruppo Campari: profilo societario dalla nascita al 2017
Chi è questo Gruppo attivo nel comparto degli alcolici e degli spirit? L’impresa inizia la sua storia in un piccolo bar di Novara: il Caffè dell’Amicizia, acquistato da Gaspare Campari nel 1860 e proprio, in quegli anni, nascerà e si perfezionerà la ricetta di Campari, rimasta invariata da allora.
Dopo anni di alterne vicende economiche tra Torino e Novara, viene aperto il “Caffè Campari” e nel retro della sua bottega Gaspare allestisce un laboratorio in cui crea gli elisir che lo avrebbero reso famoso, primo fra tutti il celebre Bitter.
Purtroppo nel 1882 Gaspare muore e gli succede la moglie Letizia Galli e il figlio Davide Campari che decide di aprire nel 1915 il Camparino; undici anni prima era stato inaugurato lo stabilimento produttivo a Sesto San Giovanni.
Nel 1926 cambia la politica aziendale
Non a caso nel 1926, avviene il mutamento della politica aziendale e si limita la produzione alle sole bevande dotate di forte identità: il liquore Cordial Campari e l’aperitivo Campari ne sono l’emblema e rappresentano il successo commerciale senza confini e limiti temporali.
Un fenomeno di fama mondiale. Si pensi che già negli anni ’60, il Gruppo Campari ha una presenza consolidata in ben 80 Paesi. E negli a venire, la strategia agguerrita di penetrazione sui mercati su scala internazionale, raggiungerà una copertura di ben 190 paesi.
Negli anni Novanta il cambiamento. Nessun ripiego sulle “nicchie di mercato” ma solo una strategia di acquisizioni delle concorrenti. Quali il gruppo olandese BolsWessanen, proprietaria del Crodino, Cynar, OranSoda, LemonSoda. Successivamente tocca a Cinzano, alla greca Ouzo 12, Skyy Spirits LCC, Sella & Mosca, Zedda Piras, Riccadonna. Poi ancora a Barbero 1891, Schotch Whisky, Cabo Wabo, Destiladora San Nicolas. Oltre a Wild Turkey, Carolans, Vasco Cis, Averna e tante altre.
Con questa serie di acquisizioni, Campari ad oggi conta un portafoglio di oltre 50 brand premium. Che si articola in priorità globali, regionali e locali.
Analisi performance economico-finanziarie (Trimestre 2017)
Il Gruppo Campari ha dichiarato che al 31 marzo 2017 (I trimestre) in materia di ‘informazioni finanziarie periodiche aggiuntive’, allo scopo di garantire la continuità e la regolarità delle informazioni finanziarie agli azionisti, alla comunità finanziaria nonché in generale agli stakeholder, ha fornito una descrizione degli eventi significativi del periodo. Dell’andamento delle vendite del Gruppo suddivise per area geografica, del risultato ante imposte del Gruppo e dell’indebitamento finanziario netto consolidato.
Per il 2017 le Vendite nette hanno raggiunto una quota di 376,6 milioni di euro in incremento. Rispetto al dato contabile riportato a chiusura bilancio (31 dicembre 2016), il cui ammontare era di 327,4 milioni di euro. EBITDA in netto incremento da 60,8 milioni di euro (31 dicembre 2016) a 77,8 milioni di euro al 31 marzo 2017. L’utile prima del carico fiscale è incrementato da 34,9 milioni di euro a 54,4 milioni di euro.
Sul fronte della politica commerciale, Campari ha siglato con Yuanliu International Trade, controllata del gruppo francese Camus. Un accordo esclusivo di distribuzione nel mercato domestico cinese.
Estensione degli accordi di distribuzione in US Il 1 marzo 2017 Campari America ha rinnovato e ampliato gli accordi di distribuzione esistenti con Southern Glazer (‘SGWS’). Si tratta della più grande società di distribuzione di vino e spirit del Nord America.
La strategia di acquisizioni per il corrente anno continua
Il Gruppo Campari per il corrente anno 2017 ha continuato la sua strategia di acquisizione. Comprando la proprietà del marchio Bulldog London Dry Gin, quarto premium gin nel mondo venduto in 95 paesi. Un acquisto per USD 55 milioni oltre capitale circolante e passività assunte per USD 3,4 milioni.
Nonostante il consolidamento sul mercato degli alcolici, Campari ha ceduto le attività non-core vini cileni Lapostolle.
L’operazione di cessione, le cui attività nette erano già state rappresentate come destinate alla vendita nel bilancio al 31 dicembre 2016, non ha generato effetti significativi sui risultati economici del Gruppo.
Gruppo Campari: Titolo e Azioni
Nel I trimestre del 2017, Campari ha messo in atto operazioni di acquisto di 1.580.000 azioni proprie. Questo a un prezzo medio di € 9,66, e operazioni di vendita di 1.352.125 azioni proprie. A fronte di esercizi di stock option. Al 31 marzo 2017, la Capogruppo detiene 1.570.219 azioni proprie, pari al 0,27% del capitale.
Jacqueline Facconti