MILANO – Gli Usa, un mercato da conquistare a tutti i costi per l’affermazione di un marchio: Unilever ha cercato di dare un tocco internazionale alla catena di gelati presente in tutto il mondo, Grom, senza però ottenere il dovuto successo. Il bilancio non è positivo quindi, lo rivelano gli stessi numeri del gruppo, analizzati da Business Insider. Leggiamo i dettagli dal sito torinoggi.it.
Grom non decolla negli Usa
Scorrendo le cifre, si scopre così che la creatura che fu fondata da Federico Grom e Guido Martinetti (e che fin da subito ebbe un successo strepitoso) sta facendo piuttosto fatica a confermarsi negli Usa. “Dal bilancio del 2019 di Gromart srl – dicono gli analissti di Business Insider – emerge infatti una perdita di esercizio di 11,11 milioni di euro, che va a confrontarsi con quella di 7,7 milioni dell’anno prima”.
“Alla fine del 2019 – si legge nel bilancio di Gromart – tenuto conto dei risultati della gestione dei punti vendita a marchio Grom collocati sul territorio statunitense e nel contesto della strategia commerciale conseguente all’integrazione nel gruppo Unilever, si è deciso di dismettere tutti i suddetti punti vendita, recedendo anticipatamente dai contratti di locazione in essere, per poi procedere alla successiva messa in liquidazione volontaria della società Grom Usa”.
Da qui, la spiegazione (o almeno una parte) che ha visto negli ultimi tempi chiudere alcuni punti vendita e spostare il traguardo verso la grande distribuzione
Anche se la vendita al dettaglio resta centrale. “Nel 2020 – si legge ancora nel bilancio di Gromart – è previsto il remodelling di 17 punti vendita in Italia e l’apertura di un nuovo negozio in corso Garibaldi, a Milano. È prevista inoltre l’attivazione di temporary e shop in shop in location strategiche per il brand, ovvero zone ad alto flusso di persone o stagionali, come località balneari e spiagge”.