domenica 22 Dicembre 2024
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Il Gran Caffè letterario Giubbe Rosse di Firenze torna all’antico splendore

Un restauro di due settimane. Un mirato cambio di gestione. E il Gran Caffè letterario Giubbe Rosse di Firenze torna all’antico splendore di 120 anni fa

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FIRENZE – Dopo un breve periodo di chiusura per un accurato restyling lo storico locale Gran Caffè Giubbe Rosse di Piazza della Repubblica a Firenze (FOTO sopra) è tornato al suo antico splendore dai raffinati ambienti ed arredi in stile Liberty.

Ma non finisce qui: il recente cambio di gestione oggi affidata all’imprenditore fiorentino Riccardo Poggi, prevede molte altre novità per rilanciare questa icona della Firenze colta ed elegante, che, per tutto il ‘900, fu scenario di incontri-scontri artistico letterari come quello, passato alla storia, tra i Futuristi e Ardengo Soffici. Furono proprio i Futuristi a fare di questo luogo un mitologema, stanziandovi il loro quartier generale.

Uno storico punto di riferimento culturale

E fu sempre qui che iniziò l’avventura di una serie di importanti riviste culturali, tra cui l’indimenticabile quindicinale Lacerba diretto da Soffici e Papini. Da qui, tra guerra e dopoguerra, passarono e si confrontarono con accesi dibattiti poeti e intellettuali del calibro di Eugenio Montale, Mario Luzi, Carlo Bo. Qui, il poeta Dino Campana, arrivando a piedi dalla sua amata collina di Marradi, veniva a meditare i suoi versi, trascorrendo lunghe ore in religioso silenzio, come si addice fare in un tempio della cultura.

Tutto alle Giubbe Rosse parla del suo glorioso passato, un passato che ha reso, e tuttora rende, questo locale un unicum al mondo, con un patrimonio e una identità inimitabili e con una tradizione che va conservata e alimentata.

Il recente restauro

Come conferma lo stesso direttore, fresco “d’investitura”, Riccardo Poggi: «L’obiettivo è quello di conferire ad un locale storico che ha una spiccata personalità, come questo, una nuova luce, ciò sempre, però, nel rispetto della sua tradizione e dell’esistente, ed è quello che intanto abbiamo fatto per quanto riguarda l’aspetto esteriore con il recente restauro degli interni e degli arredi. Quello che a me preme principalmente è di valorizzare la storicità e la natura culturale delle Giubbe Rosse; a tal fine arricchiremo ancora di più la proposta culturale, artistica, ed enogastronomica. Continueranno le rassegne d’arte e le presentazioni dei libri, le conferenze, i vernissage, e il locale sarà ora più che mai il luogo di ritrovo dei fiorentini».

E già, a poco più di un mese dalla nuova gestione, gli esiti confermano la positività delle intenzioni, la clientela si è ulteriormente incrementata, arricchendosi soprattutto di presenze giovanili, mentre sul fronte della proposta culturale e di quella enogastronomica, si comincia a ragionare seriamente al futuro.

Due importanti concorsi, tra arte e letteratura

«Gestire le Giubbe Rosse – sottolinea Poggi – anche sotto il profilo artistico e culturale per me è una sfida, un’esperienza che mi mancava, ma che mi stimola molto e che intendo portare avanti con tutte le mie forze e con le migliori intenzioni di riuscita. Ho in mente al riguardo di indire due importanti concorsi: uno letterario e l’altro sulle arti visive. Per quanto riguarda la cucina, l’intenzione è di mantenere la tradizione dei piatti tipici toscani, ma in una versione sempre più raffinata e in sintonia, sotto tutti gli aspetti, con la storia di questo locale, che ormai dura da ben 120 anni».

Tanti sono, infatti, gli anni che lo storico Caffè di Piazza della Repubblica si prepara a festeggiare. Era il 1896 quando esso fu aperto come Caffè-Birreria dai fratelli Reininghaus, mentre era il 1910, quando, in occasione di un cambio di proprietà durante il quale gli ambienti furono ristrutturati nell’elegante stile liberty che ancora oggi si può ammirare, prese il nome di Giubbe Rosse, dal colore delle giubbe dei camerieri che, appunto, divennero rosse.

Per festeggiare l’importante traguardo dei 120 anni di vita delle Giubbe Rosse, Riccardo Poggi sta già pensando a qualcosa di veramente speciale che vada ad impreziosire il già prezioso carnet del mitico locale fiorentino.

Milena Spataro

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