lunedì 23 Dicembre 2024
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Goppion Caffè rinnova l’accordo con la Direzione Regionale Musei Veneto

La torrefazione trevigiana ha siglato nuovamente la concessione per l’utilizzo di due opere del vedutista veneziano Francesco Guardi

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TREVISO – Goppion Caffè rinnova la collaborazione con la Galleria Giorgio Franchetti alla
Ca’ D’Oro di Venezia e con la Direzione Regionale Musei Veneto a sostegno dell’arte veneziana. La concessione prevede l’utilizzo da parte della torrefazione di due quadri di Francesco Guardi, pittore vedutista vissuto a Venezia nel Settecento, nelle confezioni di Dolce, miscela storica di Goppion. Le due opere del Guardi, Vista dal Molo e Vista della Piazzetta attraverso San Giorgio, sono entrambe conservate alla Galleria Giorgio Franchetti alla Ca’ d’Oro.

Goppion Caffè supporta l’arte

“È alla ricchezza delle arti di Venezia – spiega Paola Goppion, responsabile marketing e comunicazione di Goppion Caffè – e al suo antico legame con il caffè che dedichiamo questo progetto. Le nostre miscele rivelano al mondo un pezzo importante di storia italiana. Vogliamo fare qualcosa perché continui ad essere raccontata, soprattutto in questo momento storico dove i musei e i luoghi della cultura sono chiusi al pubblico. Non possiamo dimenticare, poi, che Venezia è tra le città che più ha contribuito alla diffusione della cultura del caffè in Europa.

I chicchi arrivarono qui alla fine del Cinquecento, grazie ai mercanti che portavano
le spezie dall’Oriente. Nei dipinti del Guardi si trovano i ritratti della città e dei primi Grandi Caffè di Piazza San Marco, ai quali si deve molto per la diffusione di questa bevanda nel mondo. E poi l’espresso, tra i più diffusi metodi di estrazione del caffè e probabilmente il più famoso, è un’invenzione tutta italiana di cui dobbiamo essere fieri”.

La Miscela Dolce è la prima nata nel 1948

I caffè che compongono Dolce sono del tipo Arabica per il 90% e vengono da Etiopia,
Brasile, Guatemala, Honduras; mentre il rimanente 10%, del tipo Robusta, viene
da Flores, nell’arcipelago indonesiano delle Isole Sonda, immerse tra l’Oceano
Indiano e l’Oceano Pacifico, dove cresce uno dei migliori caffè Robusta del mondo.

Goppion Caffè

Oggi l’azienda occupa 35 dipendenti. Il fatturato 2019 è di 12 milioni di euro, la quantità di caffè lavorato circa 1 milione e 200mila kg. L’80% delle vendite è sviluppato dal mercato Italia e di questo il 60% è rappresentato dal canale horeca., il rimanente 40% nella Gdo. Le esportazioni rappresentano il restante 20% del fatturato totale aziendale, in rapida ascesa. Esportano nei seguenti paesi: Iran, Dubai, Taiwan, Singapore, Polonia, Germania, Austria, Repubblica Ceca, Ungheria, Romania, Slovacchia, Russia, Bulgaria, Bielorussia, Lituania, Lettonia, Paesi Bassi, Ucraina, Belgio, Lussemburgo, Francia, Slovenia, Croazia, Bosnia, Grecia, Turchia, Egitto, Georgia.

Dal 2016 Goppion è certificata FSSC 22000, uno schema di certificazione rivolto ad organizzazioni produttrici di alimenti con l’obiettivo di armonizzare i requisiti di certificazione ed i metodi e i sistemi di sicurezza alimentare nella filiera, a garanzia del consumatore finale.

Dal 1997 fa parte di CSC®, Caffè speciali Certificati, un Consorzio nato dall’impegno di dieci torrefattori italiani ricercatori della qualità all’origine, del caffè di piantagione con le quali ha un rapporto diretto.

Dal 1997 produce caffè biologico a proprio marchio un caffè speciale (NATIVO) certificato da Fairtrade e da CCPB. Goppion è tra i fondatori del Consorzio di tutela del caffè espresso italiano tradizionale, candidato al riconoscimento da parte di Unesco come bene immateriale dell’Umanità.

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