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Goldman Sachs ridimensiona l’outlook sui prezzi degli Arabica

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MILANO – Cresceranno meno del previsto i prezzi degli arabica. Questa la previsione di Goldman Sachs, che in un recente report ha ridimensionato l’outlook sulle quotazioni degli arabica alla borsa di New York. La potente banca d’affari americana pronostica un sostanziale appiattimento verso il basso delle quotazioni del contratto “C”, con una previsione di 145 centesimi per libbra sia a 3 che a 6 e 12 mesi. La precedente stima era rispettivamente di 155, 165 e 175 centesimi. A ridimensionare le aspettative di Goldman Sachs il positivo sviluppo del raccolto brasiliano.

Goldman Sachs: le previsioni

Il favorevole regime delle precipitazioni durante il mese di marzo ha contribuito a migliorare ulteriormente le stime, già ottimistiche delineate nei mesi scorsi. Ricordiamo che la prima stima ufficiale Conab (la seconda è attualmente in fase di elaborazione ed è attesa per le prossime settimane) prevede per il 2013/14 un raccolto compreso tra i 47 e i 50,2 milioni di sacchi, in calo contenuto rispetto al dato record di 50,8 milioni di sacchi registrato per l’annata 2012/13.

Accanto alle stime, tradizionalmente molto caute, del minagricoltura di Brasilia, vanno citate le previsioni di varie fonti indipendenti, decisamente più ottimistiche. Adm investors services international, ad esempio, stima il raccolto 2013/14 di 52 milioni di sacchi. La previsione fatta a dicembre dall’autorevole analista indipendente Safras & Mercado era di 49,1-52,3 milioni di sacchi, contro una stima di 54,4 milioni per il 2012/13. Comexim (Comissária Exportadora e Importadora), uno dei più importanti esportatori del Brasile, ha indicato a inizio febbraio il dato di 53,2 milioni di sacchi, di cui 36,4 di arabica.

Il migliorato outlook per il raccolto brasiliano dovrebbe compensare il calo produttivo previsto invece in America centrale, per effetto del diffondersi epidemico della ruggine del caffè. Risultato: “Il mercato degli arabica sarà probabilmente in lieve deficit o potrebbe addirittura rimanere in equilibrio” scrive nel report l’analista Damien Courvalin. Ulteriori tagli alle stime produttive in America centrale potrebbero “fornire un modesto supporto ai prezzi”, ma va anche tenuto conto delle scorte di riporto dal precedente raccolto brasiliano che “peseranno sui prezzi nei mesi a venire” sostiene ancora Goldman Sachs.

Sempre secondo S&M, i produttori brasiliani avevano commercializzato, alla data del 31 marzo 2013, il 75% del raccolto, contro l’86% alla stessa data dello scorso anno. Previsioni sfavorevoli giungono invece dal Messico, dove fonti ufficiali del ministero dell’agricoltura prevedono, per il 2012/13, un raccolto di 3,9 milioni di sacchi, in calo del 10% circa rispetto al dato del 2011/12. Il direttore della divisione produttività e sviluppo tecnico del dicastero messicano Belisario Dominguez ha dichiarato a Reuters che tale evoluzione negativa dipende soltanto parzialmente dalla ruggine del caffè e che tra i fattori penalizzanti vanno annoverate anche l’età avanzata delle piantagioni e la mancanza di fertilizzazione adeguata.

Il ridimensionamento è notevole se si pensa che, ancora a febbraio, Città del Messico prevedeva un raccolto di 5,2 milioni di sacchi

In crescita di oltre il 20% sull’anno precedente. Sul fronte roya, la campagna anti epidemica lanciata inizialmente in Chiapas, Veracruz, Puebla e Oaxaca è stata estesa a una dozzina di stati su un totale di 110mila ettari di piantagioni. Le autorità stanno monitorando con continuità il fenomeno e valutando l’introduzione di nuove varietà resistenti alla malattia.

Il rinnovo delle piantagioni potrebbe avvenire nell’arco di un quinquennio, ha dichiarato Dominguez. Intanto, i dati diffusi dall’Associazione messicana della catena produttiva del caffè (Amecafé) indicano che l’export ha subito in marzo un calo del 5,7% rispetto allo stesso mese del 2012, risultando pari a 344.906 sacchi da 60 kg. Rimane comunque ampiamente positivo l’andamento del primo semestre 2012/13, durante il quale gli imbarchi hanno raggiunto un totale di 1,62 milioni di sacchi, in crescita del 20,57% sul pari periodo dell’annata caffearia trascorsa.

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