The Milan Coffee Festival si è concluso dopo tre giorni di eventi, performance e competizioni. La manifestazione ha evidenziato la crescita del caffè Specialty in Italia e ha segnato un importante punto di svolta nella coffee community. Andrej Godina, dottore di ricerca in scienza, tecnologia ed economia nell’industria del caffè e Mauro Illiano, caffesperto e recensore gastronomico parlano della nascita dell’evoluzione degli Specialty Coffee in Italia, soffermandosi sulla Guida del Camaleonte. Leggiamo di seguito le loro considerazioni.
Il caffè Specialty al The Milan Coffee Festival
di Andrej Godina e Mauro Illiano
MILANO – Il caffè Specialty in Italia è un comparto ancora molto giovane fatto di tanti piccoli micro tostatori che, stancati di fare la professione di barista, si sono cimentati in una nuova esperienza professionale.
Fino a qualche tempo fa questa piccola community era sostanzialmente autoreferenziale, gli appassionati di caffè Specialty erano sempre gli stessi, oggi finalmente possiamo dire che le referenze dei caffè di alta qualità Arabica sono divenuti un mercato.
Le evidenze di questo nuovo posizionamento possono essere identificate in tre aspetti chiave: il primo si riferisce alla prima micro torrefazione e Specialty Coffee shop di Firenze, Ditta Artigianale, che è divenuta una vera e propria azienda con più di 70 dipendenti, 5 locali aperti tra cui uno all’estero e in apertura il sesto a Firenze.
Il secondo è la nascita di Lavazza 1895 che è una vera e propria azienda nell’azienda che produce solamente Specialty Coffee. Lo stabilimento di Lavazza 1895 offre una straordinaria esperienza di visita alla fabbrica, chiunque può visitarla e fare l’esperienza formativa del racconto di tutta la filiera attraverso le tappe guidate al suo interno e di come si producono i suoi caffè.
Il terzo è rappresentato dalla straordinaria affluenza che il Milan Coffee Festival ha registrato in questa ultima edizione del 2022. Durante la tre giorni a Milano i visitatori sono stati tanti, di età molto giovane e soprattutto tutti già interessati al mondo del caffè e degli Specialty.
La nascita della community dello Specialty Coffee
Andrej Godina, caffesperto: “Nel mio percorso professionale ho avuto la fortuna di seguire in prima persona e accompagnare la nascita della community dello Specialty Coffee fin da suo inizio, nel 2000, anno in cui mi iscrissi all’associazione. In quello stesso anno ho partecipato in veste di coach al primo campionato mondiale del World Barista Championship a Montecarlo.”
Godina continua: “Da quello storico evento la SCAE ha avuto un ruolo determinante per lo sviluppo di una comunità europea di operatori di settore che hanno, nel corso degli anni, fatto conoscere il caffè di alta qualità al pubblico. L’Italia è un paese nel quale il comparto del caffè è molto complesso e variegato, con le sue centinaia di torrefazioni e con la centenaria storia e tradizione dell’espresso che ha segnato in modo indelebile generazioni di bevitori di caffè.”
La third wave del caffè
C’è di più: “L’Italia è un paese in cui il nuovo stile di consumo del caffè Specialty risulta di difficile diffusione. Nel mondo, per raccontare lo sviluppo delle tendenze del consumo del caffè, spesso si fa riferimento alle cosiddette “coffee wave – onde del caffè”. In bibliografia ne sono definite quattro di cui la più importante, in epoca recente, è la terza ovverosia quella che ha portato la diffusione del caffè Specialty come oggi noi lo conosciamo in Italia.”
“Nella terza onda il caffè è raccontato, è tracciabile, è di alta qualità ed è tostato piuttosto chiaro. In Italia siamo ancora in questa onda: la tradizione centenaria dell’espresso e l’inerzia di una industria del caffè ancorata alla tradizione e ai finanziamenti ai bar ha fatto si che nel nostro paese la quarta onda non sia ancora diffusa.”
Godina conclude: “Sono altresì certo che, con le evidenze di oggi, si stia andando verso un completo sviluppo della terza onda che porterà a breve ad entrare nella quarta, ovvero nella diffusione del caffè Specialty alla massa dei consumatori che troveranno le referenze Specialty anche nella GDO”.
Nel contesto del The Milan Coffee Festival, la Guida dei caffè e delle torrefazioni d’Italia ha trovato il suo ambiente naturale, cioè una popolazione di appassionati di caffè che possono, grazie all’app del Camaleonte, districarsi all’interno della grande offerta di caffè e potersi orientare in base alle proprie preferenze personali.
L’importanza dell’esperienza diretta
Nella tre giorni di Milano la Guida del Camaleonte ha regalato a tutti coloro che sono passati al suo stand l’abbonamento premium della Guida con un riscontro più che positivo, centinaia di appassionati da oggi utilizzeranno le funzioni di ricerca della APP per scegliere e compare i loro caffè preferiti.
Mauro Illiano, caffesperto: “L’affluenza agli eventi festivalieri ci conferma che le persone sono alla ricerca di esperienze dirette, di leggerezza e di un confronto dinamico in un momento come quello attuale, in cui molti giovani preferiscono altre bevande al caffè.”
Illiano continua: “Scendere e stare tra la gente è essenziale per ristabilire un contatto diretto. Il caffè, prima di essere un business, una merce, un comparto economico, è una bevanda. L’obiettivo primario, dunque, è tenere viva la fiamma che accende la passione verso il caffè, alimentarla con prodotti di qualità e con un’offerta variegata e accattivante, rivolgendosi soprattutto ai giovani.”
Illiano conclude: “Tanti torrefattori, tanti caffè diversi e a rotazione è la direzione da prendere ed è questa la parte più bella anche per chi assaggia e recensisce. Scardinare la regola dell’uno – un solo tipo di caffè, un solo brand, un solo prezzo – è la vera missione per l’Italia del caffè nei prossimi anni.”