domenica 22 Dicembre 2024
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Gli ambasciatori del vino si formano all’università. E quelli del caffè?

Una collaborazione tra Ais, Università di Pisa, Università per Stranieri di Siena e Scuola Superiore Sant'Anna

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MILANO – Ancora pochi giorni per iscriversi al master universitario di primo livello che forma gli ambasciatori del vino italiano e che promuove la concezione e l’idea stessa del vino italiano nel mondo, promosso dall’Ais – associazione italiana sommelier e organizzato in collaborazione fra tre università: Scuola Superiore Sant’Anna (sede amministrativa), Università di Pisa, Università per Stranieri di Siena.

Un’iniziativa auspicabile anche per il settore del caffè.

Le iscrizioni sono aperte fino a mercoledì 12 ottobre, mentre la parte didattica inizia il 10 novembre. Il corso di alta formazione “Vini italiani e mercati mondiali”, inaugurato con successo lo scorso anno, ha l’obiettivo, spiegano dal Sant’Anna, “di creare una professionalità ancora poco diffusa o non valorizzata che, partendo dalla conoscenza del settore vitivinicolo italiano e delle sue produzioni, possa contribuire alla definizione e alla divulgazione dell’identità enologica italiana e delle peculiarità che caratterizzano i vini italiani”.

Proprio l’Italia nel 2015 è risultata il più importante paese produttore a livello mondiale.

Per affrontare i mercati internazionali, in particolare quelli emergenti – promuovendo il settore vitivinicolo e, più in generale quello enogastronomico del made in Italy – appare necessaria una formazione specifica che il Master Vini italiani e mercati mondiali offre, coinvolgendo docenti provenienti dal settore accademico e da quello professionale (produttivo, comunicativo, organizzativo aziendale, legato al marketing) garantendo inoltre uno specifico stage, oltre che una serie di attività pratiche e seminariali per l’approfondimento della tecnica della degustazione e dei territori di produzione.

I requisiti

Al master possono partecipare laureati di primo livello in Viticoltura ed enologia, discipline agro-alimentari ed economiche, comunicazione, marketing e laureati di primo e secondo livello in altre discipline attinenti al profilo professionale, anche in relazione al percorso e alle motivazioni dei candidati.

Possono presentare domanda di ammissione anche i laureandi, che abbiano terminato gli esami di profitto prima dell’inizio del master e che prevedano di acquisire il titolo entro febbraio. È possibile richiedere la partecipazione a singoli moduli o semplicemente come uditori. Alcune lezioni si terranno in lingua inglese per favorire l’approccio ai mercati internazionali.

Sinergia con le aziende

La didattica si articola in tre moduli, a cui si aggiunge il corso per sommelier. In totale sono 400 ore di formazione in aula, oltre a quelle dedicate alle attività individuali di studio e uno stage conclusivo tra luglio 2017 e gennaio 2018 nelle aziende partner.

Proprio la sinergia con le aziende – spiegano gli organizzatori – è uno dei punti di forza del master, che consente agli allievi di calarsi nelle realtà operative e di entrare in contatto con i mercati internazionali. Le aziende convenzionate permettono un coinvolgimento ad alto livello nel mondo della produzione, del commercio, del marketing, della comunicazione del vino.

Gli ambasciatori del vino italiano sono specialisti in temi riguardanti la conoscenza del vino, dei territori che lo producono e dei suoi diversi risvolti – qualitativi, culturali, sociali ed economici, commerciali – le strategie di comunicazione e di marketing, la promozione, le modalità di diffusione, le caratteristiche e le tendenze dei diversi mercati mondiali e dei consumatori internazionali.

“Il successo della prima edizione – commenta il professor Pietro Tonutti, direttore del master – ci ha confermato che la proposta di allestire un percorso formativo orientato verso l’integrazione di conoscenze relative al vino italiano e alle sue qualità/identità, alle strategie di marketing, di comunicazione e di promozione e alle caratteristiche dei consumatori e dei mercati internazionali è vista con vivo interesse e favore sia da chi desidera costruire una professionalità specifica e innovativa, sia da parte del mondo produttivo che, considerate le tendenze degli ultimi anni, è estremamente attento alle dinamiche dell’export”.

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