La Procura di Treviso si appresta a chiedere l’archiviazione per Alessandro Benetton (FOTO). Il manager era stato indagato per truffa: era stato accusato di aver gonfiato il valore di un’azienda produttrice di capsule per il caffè.
Un affare nato in Francia, e per questo si era fatta strada l’ipotesi di incompetenza territoriale per la Procura di Treviso: così non era stato e il fascicolo era rimasto nelle mani del sostituto procuratore Massimo De Bortoli.
L’imprenditore coinvolto con la sua 21Partners negli accertamenti sulla Ecc, azienda specializzata in capsule le cui azioni si sono impennate
Tuffarsi nel business delle capsule per il caffè, con la promessa di decuplicare l’investimento in tre anni.
Ma dietro questa appetibile prospettiva tracciata dalla “21 Centrale Partners Sa” di Alessandro Benetton, secondo la denuncia di due investitori, c’erano numeri gonfiati ad arte, compreso un presunto ordine da quattro miliardi di capsule (mai concretizzato) che avrebbe dovuto far impennare il fatturato e il valore dell’azienda.
La Procura della Repubblica di Treviso aveva quindi indagato con l’ipotesi di reato di truffa. La 21 Partners, gruppo di private equity che gestisce cinque fondi di investimento da circa 1,2 miliardi di euro, aveva parlato di «assoluta estraneità ai fatti contestati ad Alessandro Benetton» e di «fiducia che le indagini avrebbero chiarito tutto».
I legali dell’ex presidente di Benetton Group, figlio di Luciano, avevano presentato una corposa memoria difensiva. Ora le indagini si sono chiuse e la Procura è pronta a chiudere l’archiviazione.