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giovedì 21 Novembre 2024
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Giuseppe Lavazza, presidente Comitato italiano del caffè: “La tazzina a 1,30€, riflesso di una filiera sostenibile e di qualità”

Lavazza: "La sostenibilità è da sempre al centro dell'impegno delle aziende del Comitato. Alla base di questo impegno è la necessità di coinvolgere tutta la catena del valore, educando non solo i produttori, ma anche i consumatori alla sostenibilità. Non si tratta di scegliere tra qualità e sostenibilità, ma di costruire un modello integrato che permetta di rispettare l'ambiente, tutelare i lavoratori e garantire la qualità del prodotto finale"

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Giuseppe Lavazza, presidente del Comitato italiano del caffè, l’associazione delle imprese di categoria che fa parte dell’Unione italiana food, analizza la Giornata internazionale del caffè del primo ottobre osservando come l’industria italiana del caffè possa agire nel promuovere il valore della condivisione per una filiera più equa e sostenibile. Leggiamo di seguito l’intervista. 

Presidente Lavazza, il tema principale della Giornata internazionale del caffè 2024 è la condivisione: come possono agire le aziende italiane nello spirito di questa pratica?

“Il settore del caffè che rappresento attraverso il Comitato Italiano Caffè è da sempre in prima linea nel promuovere il valore della cooperazione e della condivisione, principi cardine espressi dalle Nazioni Unite come fondamentali per affrontare le sfide globali. La complessità e l’interconnessione delle sfide odierne ci impongono di agire in modo collettivo e sinergico. Non possiamo più ragionare per “compartimenti stagni” e in questo contesto la collaborazione diventa una forza.

Solo attraverso un modello di cooperazione basato sul rispetto reciproco possiamo affrontare e risolvere le questioni che riguardano l’intera filiera del caffè. Negli anni abbiamo imparato che la strada per il successo non può essere percorsa in solitaria e per questo abbiamo nel tempo costruito una rete di collaborazione solida tra tutti gli stakeholder del sistema, condividendo obiettivi, sforzi e risultati con una consapevolezza sempre maggiore: per andare lontano, dobbiamo agire insieme.

Giornata Internazionale del caffè
Il logo dell’evento realizzato dall’Ico (International coffee organization) per la Giornata internazionale del caffè

Questo è il modello che il Comitato Italiano del Caffè si impegna a perseguire, promuovendo il dialogo non solo tra le aziende italiane, ma anche a livello internazionale, per creare soluzioni che siano sostenibili e inclusive”.

Lavazza, come comunicano i torrefattori italiani il lavoro della filiera dietro la tazzina?

Giuseppe lavazza
Giuseppe Lavazza in Colombia con i coltivatori

“Comunicare il valore della filiera è fondamentale per trasmettere al consumatore il profondo impegno che si cela dietro ogni tazzina di caffè. Da anni il Comitato Italiano del Caffè e il Consorzio Promozione Caffè si impegnano insieme per valorizzare il valore di ogni aspetto della produzione del nostro amato caffè italiano. Rappresentiamo oltre 70 aziende del Comparto, dall’importazione, alla torrefazione alla logistica.

La filiera del caffè è un ecosistema complesso che coinvolge migliaia di persone, dalle piantagioni nei Paesi produttori fino al prodotto finale. Per i torrefattori italiani, comunicare il valore della filiera significa far conoscere un processo che include sostenibilità ambientale, tutela dei diritti umani e salvaguardia delle tradizioni agricole.

Giuseppe LavazzaIn un periodo segnato da sfide globali come l’aumento dei costi delle materie prime e la difficoltà di approvvigionamento, raccontare questo impegno è essenziale. Organizziamo press tour presso le aziende, ci occupiamo di rappresentare la voce del settore con le istituzioni nazionali ed europee, oltre a creare momenti di contatto diretto con i consumatori sui social media con canali dedicati.

Infondo sappiamo che solo facendo comprendere il lavoro che sta dietro ogni singola tazzina, possiamo valorizzare appieno il prodotto e sensibilizzare il consumatore sul suo ruolo cruciale nella sostenibilità dell’intero sistema”.

Agire tutti insieme, condividendo un progetto comune: come i torrefattori italiani e i grandi player internazionali devono muoversi per portare benefici a tutta la supply chain nel futuro?

“La strada verso il futuro è quella dell’innovazione e della condivisione di risorse, conoscenze e strategie per affrontare insieme le sfide e cogliere le opportunità. Il settore del caffè infatti, nonostante le sfide, continua a dimostrare una forte resilienza.

Ricordiamo che nel 2023, in Italia il caffè torrefatto è stato il quarto prodotto agroalimentare più esportato, con un giro d’affari di oltre 2 miliardi di euro, pari al 3,5% dell’export agroalimentare totale. Inoltre, grazie a un quarto trimestre particolarmente positivo, il settore in Italia ha registrato una crescita in valore del 7,3%, dimostrando la capacità del comparto di resistere anche in contesti difficili.

Questi risultati dimostrano che la collaborazione tra torrefattori italiani e grandi player internazionali consente di sfruttare le sinergie, ottimizzare risorse e affrontare con maggiore efficacia questioni come i costi di trasporto, la logistica e l’approvvigionamento di materie prime”.

Sostenibilità economica, sociale, ambientale: come raggiungere un equilibrio senza rinunciare al business del caffè o alla qualità?

“La sostenibilità è da sempre al centro dell’impegno delle aziende del Comitato. Alla base di questo impegno è la necessità di coinvolgere tutta la catena del valore, educando non solo i produttori, ma anche i consumatori alla sostenibilità. Non si tratta di scegliere tra qualità e sostenibilità, ma di costruire un modello integrato che permetta di rispettare l’ambiente, tutelare i lavoratori e garantire la qualità del prodotto finale.

Il Comitato, attraverso le aziende che lo compongono, si impegna in progetti concreti per rendere il caffè più sostenibile, attraverso la promozione di pratiche agricole e sociali responsabili e con la riduzione dell’impatto ambientale delle proprie attività lungo tutta la catena del valore.

Questa visione ci permette di contribuire alla transizione verso un’economia circolare, in cui il rispetto per l’ambiente va di pari passo con la crescita del business. Solo con un impegno condiviso da tutti gli attori della filiera possiamo raggiungere questo obiettivo”.

Lavazza, che cosa vorrebbe dire a chi ancora si scandalizza per un euro e trenta a tazzina nei bar?

“Il caffè è molto più di una semplice bevanda: è il risultato di un lavoro lungo e complesso che coinvolge ogni anello della filiera, dai coltivatori alle aziende di torrefazione, fino ai baristi. Inoltre, è il frutto di una catena globale in cui le dinamiche economiche, climatiche e logistiche influiscono direttamente sul costo finale.

Il prezzo di un caffè riflette il valore di queste dinamiche in cui cura artigianale e impatto macroeconomico si intrecciano.

A questo si aggiunge il fatto che il caffè in Italia non è solo un prodotto: è un rito sociale, un simbolo culturale a cui gli italiani non rinuncerebbero facilmente. Anche in tempi di difficoltà economica, il caffè al bar resta un momento identitario e irrinunciabile.

Per questo molti consumatori sono disposti a pagare un po’ di più per mantenere alta la qualità e sostenere una filiera che rispetta l’ambiente e le persone. Il prezzo di un euro e trenta è, in definitiva, il riflesso di una filiera sostenibile, di un impegno costante per garantire la qualità e di un prodotto che continua a rappresentare un’eccellenza del made in Italy”.

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