MILANO – Rincari dei listini tra il 5% e il 10%, a fronte di costi per la materia prima doppi rispetto a quelli di un anno fa: così Giuseppe Lavazza, vice presidente del Gruppo Lavazza, in un’intervista al canale televisivo francese Bfm Business.
“Dobbiamo considerare la situazione dei prezzi all’origine e anche il livello generale dell’inflazione” spiega Lavazza. E ancora, i costi della materia prima, dell’energia, e i problemi con i trasporti: il 2022 sarà dunque un anno un po’ più difficile. Ma siamo convinti che la forte ripresa ci aiuterà a superare anche questa situazione.
Quali appunto i riflessi sui listini? “Pensiamo a rincari nell’ordine del 5-10%” afferma Lavazza.
“Il che non è poco. Ma bisogna tenere conto della situazione generale, che è caratterizzata da una tensione dei prezzi a livello internazionale su tutti i mercati e per tutte le industrie”.
Qual è invece la situazione sul fronte della produzione? “Sfortunatamente, la gelata in Brasile ha distrutto 6 milioni di sacchi su un raccolto di 60 milioni portando alterando i mercati e creando le condizioni per una tempesta perfetta.
Per noi torrefattori ciò si è tradotto, per gli arabica, in prezzi doppi rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Un impatto notevole, al quale si aggiungono le conseguenze del dollaro forte. Le aziende del nostro settore dovranno dunque affrontare il prossimo futuro con cautela cercando di trovare un equilibrio tra prezzi e volumi” conclude Lavazza
Nuovi dati sui consumi evidenziano intanto l’ulteriore progresso del caffè in grani nel mercato francese: +36% (dati IRI) negli ultimi 12 mesi, contro un +5,6% per il caffè porzionato.
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