MILANO – Lavazza opera da tempo nella filiera colombiana del caffè, con importanti progetti di cooperazione e sostenibilità, che valorizzano le produzioni pregiate di questo paese e contribuiscono allo sviluppo e alla modernizzazione del territorio, nonché alla crescita del suo tessuto sociale.
Ma la sua presenza non si limita all’approvvigionamento in loco della materia prima. Lavazza vende infatti il proprio caffè anche in Colombia, dove dispone di due locali monomarca, aperti entrambi nella capitale Bogotá.
Di questo e altro si parla in un’intervista, che il Presidente del gruppo torinese Giuseppe Lavazza ha concesso alla rivista AgroNegocios, in occasione della fiera Expo Agrofuturo, che si è svolta la settimana scorsa a Medellín.
Lavazza ha avviato il suo primo progetto in terra colombiana nel 2004, nel dipartimento di Huila, in coincidenza con la nascita del marchio ¡Tierra!, che comprendeva inizialmente origini colombiane, onduregne e peruviane.
Risale al 2015 invece l’avvio dei progetti di sviluppo sostenibile finalizzati all’introduzione di nuove pratiche e al consolidamento della catena produttiva.
“Iniziammo con un progetto nel dipartimento di Meta, un’area che non produceva caffè, ma che era stata fortemente colpita dalla violenza. Introducemmo una componente di trasformazione tecnologica, in collaborazione con Microsoft.
Per la prima volta portammo internet nelle zone più remote, attraverso un sistema estremamente innovativo.
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