Il mondo del caffè è in continua evoluzione, ed esige un impegno costante per comprenderlo a fondo e per tentare di anticiparne le tendenze. Lo sanno bene i rappresentanti della nuova generazione che hanno dato il via alla propria attività nelle torrefazioni che aderiscono a CSC – Caffè Speciali Certificati, sempre più interessati a compiere sopralluoghi e ricerche nelle terre di produzione del caffè, portando avanti l’ormai ventennale impegno dell’Associazione nella ricerca e nell’offerta di caffè di piantagione di qualità superiore certificata.
Rappresentante della sesta generazione di Barbera 1870, torrefazione di Messina guidata da Antonio e Francesco Barbera, Vittorio (FOTO in alto) è uno dei giovani protagonisti di CSC.
Ha 28 anni, e da tre lavora nell’azienda di famiglia, con tanta voglia di innovare e fare ricerca. Vittorio guarda al futuro della Torrefazione come impresa “sartoriale”, in grado di fornire al cliente il prodotto che desidera, con flessibilità e la dovuta determinazione, soprattutto quando si tratta di qualità.
Amante dei viaggi e del mondo del caffè, è stato in India, Brasile e Colombia. Vorrebbe fare prossimamente un sopralluogo in Vietnam, per cogliere eventuali segnali che permettano di individuare i primi segnali una produzione di maggiore qualità.
“Per un torrefattore è fondamentale viaggiare, conoscere le diverse realtà, il ciclo di vita della pianta e i diversi metodi di trasformazione: se molti operatori si sono permessi di non fare questo passo, ritengo che oggi non sia possibile ignorarlo”.
Il suo ufficio è all’interno del laboratorio, una realtà che ama e condivide con Guido Nicita, responsabile controllo qualità. Insieme hanno e messo a punto la nuova linea di caffè in capsula che, soprattutto per l’estero, realizzeranno anche con caffè certificati CSC e bio.