di Silvia Morosi*
La Federación Nacional de Cafeteros della Colombia ha presentato venerdì 2 ottobre a Expo il suo programma per le donne coltivatrici di caffè nel corso del seminario internazionale «Women in the World of Coffee: Fostering the “Quiet Revolution” – Sustainability in women’s hands», organizzato dall’Università del Caffè di Illy e dalla Fondazione Ernesto Illy .
«Il Programma per le Donne Coltivatrici di Caffè, nato 9 anni fa, ha l’obiettivo di raggiungere la parità di genere all’interno della filiera produttiva e commerciale”», ha spiegato Ana Maria Lleras, coordinatrice del programma e rappresentante della Federación Nacional de Cafeteros.
Inizialmente il programma si è focalizzato sulla ricerca al fine di indagare in modo completo e approfondito la situazione femminile nel mondo del caffè.
Successivamente, la Federazione ha sviluppato progetti di formazione stringendo alleanze con partner pubblici e privati per garantire alle donne l’accesso a programmi di educazione e assistenza psicosociale.
Inoltre sono state implementate strategie di commercializzazione che valorizzano l’impatto del lavoro femminile nella produzione annuale di caffè colombiano.
«Abbiamo promosso la nascita di associazioni di donne produttrici di caffè e oggi ne esistono ben 72 registrate alla Federazione che coinvolgono più di 6.000 donne in 16 dipartimenti del Paese. Inoltre abbiamo promosso l’indipendenza economica delle donne come strumento per la loro emancipazione e realizzazione professionale», ha continuato Ana Maria Lleras.
La Colombia è il terzo produttore di caffè al mondo e il primo produttore di caffè speciali.
Alla coltivazione del caffè si dedicano oggi ben 563.000 famiglie e, all’interno di queste, sono 300.000 le donne che partecipano al processo di produzione del caffè.
Di loro 106.792, ovvero il 28% del totale dei produttori, possiedono la proprietà della tenuta che quindi risulta registrata direttamente a loro nome. Oltre alla questione di genere, la Federación Nacional de Cafeteros promuove un modello produttivo sostenibile in termini economici, sociali e ambientali.
«L’obiettivo della Federazione è il benessere di produttori e produttrici di caffè e ciò si ottiene attraverso un’organizzazione efficace, democratica e rappresentativa che tiene conto della redditività e produttività, ma anche dello sviluppo sociale», ha concluso Ana Maria Lleras.