La Giornata internazionale Rifiuti Zero del 30 marzo ha promosso una cultura del consumo più attenta alla sostenibilità. Chi lavora nell’horeca ha la possibilità non solo di ridurre l’impatto ambientale del proprio lavoro, ma anche di influenzare positivamente clienti, fornitori e collaboratori. Leggiamo di seguito la prima parte dell’articolo pubblicato sul portale ApeTime Magazine.
Lo spreco alimentare: una sfida globale
MILANO – Il 30 marzo si è celebrata in tutto il mondo la Giornata internazionale Rifiuti Zero, un momento di sensibilizzazione volto a promuovere comportamenti sostenibili, ridurre l’impatto ambientale e diffondere una nuova cultura del consumo consapevole. Per il settore horeca, questa ricorrenza ha rappresentato un’opportunità concreta per analizzare e migliorare le pratiche legate alla gestione dei rifiuti, in particolare quelli alimentari.
Secondo la FAO, ogni anno nel mondo si sprecano circa 1,3 miliardi di tonnellate di cibo. Solo in Italia, lo spreco alimentare vale oltre 9 miliardi di euro. Gran parte di questo spreco avviene nella fase di consumo, dove ristoranti, bar, mense e hotel giocano un ruolo cruciale. Scarti in cucina, porzioni troppo abbondanti, errori nella gestione del magazzino e mancanza di formazione del personale sono tra le principali cause.
Chi lavora nell’horeca ha la possibilità non solo di ridurre l’impatto ambientale del proprio lavoro, ma anche di influenzare positivamente clienti, fornitori e collaboratori.
Adottare pratiche antispreco significa ottimizzare i costi, valorizzare le materie prime, migliorare la reputazione e rispondere a una crescente sensibilità dei consumatori verso la sostenibilità.
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