TREVISO – È stato un voto unanime quello che ha confermato Giorgio Caballini di Sassoferrato, amministratore delegato di Dersut Spa, ancora una volta presidente del Consorzio di tutela del caffè espresso italiano tradizionale, al quarto mandato consecutivo dal 2014, anno in cui il Consorzio è nato con l’obiettivo di promuovere e valorizzare il rito del caffè espresso italiano soprattutto attraverso il riconoscimento di Patrimonio Immateriale dell’Umanità da parte dell’Unesco. Questo quanto deciso durante l’ultima assemblea elettiva che ha visto Ilaria Danesi di Danesi Caffè Spa nominata vice presidente.
Giorgio Caballini di Sassoferrato è il presidente del Consorzio di tutela del caffè espresso italiano tradizionale
Una sola novità all’interno del consiglio direttivo dove, oltre alle conferme di Alessandro Cavo Consigliere delegato e Membro di Giunta Nazionale della Fipe, Mario Cerutti Presidente Comitato Italiano del Caffè, Sergio Goppion di Goppion Caffè Spa, Maurizio Maccagnagni di La Spaziale Spa, Giovanni Mazzer di Mazzer Luigi Spa, Luigi Morello Presidente Istituto Espresso Italiano, Omar Zidarich presidente Gruppo Italiano Torrefattori e Antonella Zambelli di Caffè Zambelli Srl, si registra l’ingresso Fabrizio Polojaz presidente dell’Associazione Caffè Trieste.
Importanti novità riserva il Comitato scientifico per il quale hanno riconfermato la loro disponibilità il rettore professor Elio Franzini dell’Università di Milano, il professor Diego Begalli dell’Università di Verona, il professor Luigi Bonizzi dell’Università di Milano, il professor Jonathan Morris de University of Hertfordshire e il dottor Luigi Morello, presidente Istituto espresso italiano.
Fanno il loro ingresso la professoressa Helga Sanità dell’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli, nominata all’unanimità presidente e completa il parterre accademico il comm. professor Daniele Marini dell’Università di Padova. Completano il comitato scientifico la dottoressa Paola Goppion di Goppion Caffè Spa, il dottor Arturo Morettino di Angelo Morettino Srl, il dottor Fabrizio Polojaz Presidente Associazione Caffè Trieste, il Cav. Uff. Nando Ottavi di Simonelli Group Spa e la dottoressa Antonella Zambelli di Caffè Zambelli Srl.
“Sono molto onorato di aver ottenuto per la quarta volta la fiducia del consiglio direttivo del Consorzio di tutela del caffè espresso italiano tradizionale – sottolinea Giorgio Caballini di Sassoferrato – ma tengo soprattutto a ringraziare tutte le socie ed i soci del Consorzio per essere ancora tutti uniti in questo progetto per la candidatura Unesco del nostro amato Rito del caffè espresso italiano.”
“Sono fiducioso che tutti i nostri sforzi, il nostro impegno e tutte le nostre energie per ottenere il riconoscimento di bene immateriale dell’umanità saranno premiati perché questa candidatura è rappresentativa di tutti gli italiani, unisce l’Italia dal nord al sud”.
“E questo aspetto importante deve essere tenuto in considerazione dalle nostre Istituzioni che compongono il tavolo della Commissione Nazionale Italiana Unesco. Abbiamo realizzato un grande lavoro di dialogo, di condivisione, di unitarietà d’intenti per accomunare tutte le comunità emblematiche attorno ad un unico obiettivo. Anche per questo motivo ho proposto per la nomina a presidente del comitato scientifico la professoressa Helga Sanità della Comunità emblematica di Napoli che è persona molto addentro a quelle che sono le dinamiche di patrimonializzazione dei beni immateriali culturali nel contesto Unesco”
“Sono felice di accettare questa carica in quanto ritengo sia anche un elemento simbolico per la candidatura – precisa Helga Sanità –. Il Consorzio con questo nuovo Comitato Scientifico intende rafforzare l’’ inclusività del progetto di candidatura del Rito del caffè espresso attraverso le sue comunità emblematiche che sono unite e lavorano incessantemente per sostenere la candidatura e darne vitalità. Le 11 comunità emblematiche che hanno firmato la “” Carta dei Valori” sono anche pronte ad accogliere qualsiasi altra comunità emblematica si voglia aggregare per condividere insieme iniziative e attività a supporto del Rito del caffè espresso italiano”.
Il Consorzio, dunque, e le comunità emblematiche continuano il lavoro per tutelare il Rito del caffè espresso italiano indipendentemente da quelli che sono gli esiti di Unesco, per valorizzare i tanti aspetti culturali, sociali e letterali che lo rendono amato, che lo rendono momento indispensabile nelle nostre giornate ed elemento democratico in tutta la nostra bella penisola.