MILANO – Mentre l’ormai ex colosso del caffè e del cacao Armajaro lascia strada all’ex concorrenze, ecco venire alla luce una vicenda che riguarda altri due colossi dell’alimentare e dei pubblici esercizi: la celeberrima catena di caffetterie Starbucks che ha rimediato una pesantissima condanna e la Mondelez, l’ex Kraft.
Che cosa è successo? Starbucks dovrà versare al colosso dell’alimentare Mondelez International, che ha anche una importante attività sul fronte del caffè e del cacao, 2,76 miliardi di dollari (per aver interrotto con tre anni d’anticipo una accordo che durava dal 1998. In base a quanto stabilito da un arbitrato Starbucks dovrà pagare 2,23 miliardi di dollari di danni, poco più di 2 miliardi di euro, più 527 milioni per interessi e spese legali.
Per capire esattamente come si sia arrivati al pagamento di questa grossa cifra si deve risalire al 2010, quando la Starbucks offrì 750 milioni di dollari alla Mondelez, che allora si chiamava ancora Kraft Foods, in modo che quest’ultima potesse vendere sacchi di caffè nei propri punti vendita. La somma iniziale però non è mai stata accettata e da allora si è dovuto ricorre alle vie legali per risolvere la controversia.
Il contratto fu poi sospeso all’inizio del marzo 2011 da parte di Starbucks, che accusò la Kraft di aver gestito male il proprio marchio.
Ieri però un arbitrato, quindi una decisione al di fuori di un aula giudiziaria ma davanti ad un autorità riconosciuta dalle parti in causa, ha dato ragione alla Mondelez, riconoscendo di aver contribuito alla crescita del reddito annuo della catena di caffetterie fondata da Howard Shultz.
Starbucks ha fatto sapere di disporre di un’adeguata liquidità, sia sotto forma di denaro che attraverso la possibilità d’indebitarsi per coprire il pagamento, che sarà contabilizzato nell’esercizio 2013 con la voce “spese di funzionamento”.
