giovedì 26 Dicembre 2024
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Gibraltar: che cosa è questo Cortado nato a San Francisco

Tutto dipende dall'iconico bicchiere nel quale viene servito abitualmente, dal fondo affusolato che può contenere 4,5 once, utilizzato dalla Blue Bottle Coffee Company di San Francisco: da qui, parte la leggenda

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MILANO – L’espresso ha conquistato dall’Italia il resto del mondo, trovando nuove forme ed evoluzioni a seconda del Paese in cui è approdato, sposando nuove ricette spesso a base di latte. Il cappuccino d’altronde è un’altra invenzione tutta italiana, che tuttavia si è trasformata con diverse proporzioni tra l’oro nero e la bevanda casearia (o di origine vegetale come vuole la nuova tendenza).

Le alternative sono talmente variegate che a volte se ne perde traccia e ci si ritrova magari dall’altra parte del mondo a dover interpretare i menù esposti per fare un’ordinazione ponderata.

Ad esempio, se a Los Angeles un cliente italiano si trovasse di fronte un Gibraltar, saprebbe che cosa sta per assaggiare? Ecco che arriva la cavalleria in soccorso: vediamo di che cosa si tratta esattamente – scopriremo insieme che parliamo di qualcosa di già conosciuto prima, con origini spagnole…-.

Gibraltar: un nome che fa rima con Cortado

Una base di espresso e latte cotto a vapore in proporzioni uguali: ecco cosa c’è dentro un bicchiere di Gibaltrar. Il risultato è una ricetta equilibrata, robusta e cremosa allo stesso tempo, identica alla sua versione natia, il Cortado spagnolo – letteralmente “tagliato” – dove il caffè è appunto mischiato equamente con il latte (parliamo di poco meno di 60 grammi, 2 once per un double shot di espresso).

Come mai Gibraltar?

Tutto dipende dall’iconico bicchiere nel quale viene servito abitualmente, dal fondo affusolato che può contenere circa 130 grammi, 4,5 once, utilizzato dalla Blue Bottle Coffee Company di San Francisco: da qui, parte la leggenda. Questo tipico contenitore pare sia l’unica cosa che concretamente fa la differenza tra un Cortado spagnolo e un Gibraltar americano.

Come si prepara?

Solitamente non è una ricetta che si trova facilmente all’interno di catene come Starbucks, per cui chi vuole sperimentarlo potrebbe far prima a prepararselo a casa propria. Nessun problema, basta seguire le istruzioni: basterà erogare una doppia dose di espresso, far cuocere a vapore un quarto di tazza di latte intero. Non resta poi che versare il caffè e mischiarlo con il latte all’interno del bicchiere Gibraltar – ovviamente è possibile completare la stessa operazione aggiungendo una bevanda vegetale a base di avena per esempio.

Occhio, perché a differenza di quello che si può credere, il latte non va montato come nel macchiato ma solo cotto col vapore e così si può evitare di preoccuparsi della creazione di microbolle e di sbagliare la schiuma.

Per ottenere il risultato ottimale, è sufficiente dotarsi di un montatore manuale o di una French Press: schiumare il latte è fattibile anche con una macchina espresso, ovviamente, per un’operazione ancora più semplice ed efficiente.

Ma questo famoso bicchiere, come lo si può trovare?

E sì, perché per bere un autentico Gibraltar, la reale cifra stilistica è proprio il bicchiere: spesso nelle caffetterie specializzate di San Francisco viene utilizzata la marca Libbey, che ha uno shop online a disposizione per fare l’acquisto.

 

 

 

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