In Giappone verranno introdotte dal 3 luglio le nuove banconote da 10mila, 5mila e mille yen (rispettivamente circa 59, 29 e 6 euro) per contrastare le attività di contraffazione. Tuttavia le nuove banconote non saranno accettate dalle casse e dai distributori automatici che dovranno essere sostituiti o eliminati, in particolare nella parte relativa ai sistemi di pagamento. Secondo una stima, gli apparecchi di questo tipo in funzione nella terra del Sol Levante sono quasi 4 milioni. Leggiamo di seguito la prima parte dell’articolo pubblicato su Il Post.
La sostituzione delle vending machine in Giappone
TOKYO – A partire dal 3 luglio in Giappone entreranno in circolazione delle nuove banconote da 10mila, 5mila e mille yen (rispettivamente circa 59, 29 e 6 euro). Si tratta di una pratica piuttosto frequente nel paese, dove più o meno ogni vent’anni la Nippon Ginkō, la Banca centrale giapponese, immette delle nuove banconote come misura per scoraggiare le attività di contraffazione.
Come già successo in passato, il cambiamento avrà conseguenze concrete sull’attività di molti esercizi commerciali: tra le altre cose, le nuove banconote non saranno accettate dalle casse e dai distributori automatici usati per velocizzare il lavoro soprattutto dai ristoranti e dai negozi che vendono ramen, che quindi dovranno essere sostituiti o eliminati. In nella parte dei sistemi di pagamento.
Secondo la società di settore Nikkei Compass, gli apparecchi di questo tipo attualmente in funzione sono quasi di 4 milioni.
La prospettiva di doverli cambiare nel giro di pochi mesi preoccupa molti commercianti giapponesi, per cui queste macchine rappresentano uno strumento di lavoro fondamentale. Da un lato infatti consentono di smaltire più velocemente le centinaia di ordini che ricevono ogni giorno, dall’altro permettono un risparmio sui costi del lavoro: senza l’ausilio delle casse automatiche, dovrebbero infatti assumere molti più dipendenti.
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