In Giappone, il preside di una scuola è stato licenziato per aver preso dalla macchinetta del caffè una quantità maggiore prevista dalla taglia regular della bevanda. L’uomo ha evitato di pagare alcune volte una cifra molto bassa per il sovraprezzo della taglia più grande di caffè e tanto gli è bastato per perdere il lavoro.
Leggiamo di seguito la prima parte della notizia di Edoardo Ciotola per il portale Forum Agricoltura Sociale.
Il furto del caffè e il licenziamento del presidente della scuola giapponese
GIAPPONE – I fatti, dal punto di vista di un italiano, possono suonare clamorosi. Una premessa: in Giappone, la società si basa sul rispetto reciproco. Le truffe sono fenomeni molto rari.
Lo scorso dicembre, l’uomo in questione è entrato in un 7Eleven ed ha chiesto il suo solito caffè regular dopo pranzo, pagandolo 110 yen (69 centesimi).
L’impiegato gli ha fornito il bicchiere di carta medio e l’uomo si è diretto verso il distributore. Qui ha attuato una micro truffa: premere il bottone per il caffè large, che costa 180 yen (circa 1.14€). La macchinetta ha versato il liquido, che è arrivato letteralmente fino all’orlo.
Dopo aver avuto 45 centesimi di caffè gratis, l’uomo è tornato in auto. Un impiegato del 7Eleven, però, lo ha notato ed ha chiamato la polizia per segnalare il suo comportamento, riuscendo anche a bloccarlo. In attesa degli agenti, l’impiegato lo ha interrogato e il preside ha ammesso di aver “imbrogliato” altre due volte prima di allora.
La polizia, giunta sul posto, lo ha lasciato andare dopo un breve colloquio. Quando, però, la voce si è sparsa tra i docenti e gli alunni della scuola di Hyogo che dirigeva, l’uomo è stato interrogato una seconda volta dalla polizia, direttamente in commissariato.
In questo frangente, l’uomo ha ammesso di aver barato altre sette volte, a partire da giugno del 2023.
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