MILANO – Difficile camminare per le via di una città giapponese senza imbattersi in un distributore automatico dedicato a questa o quella merceologia, alimentare e non. Come spiega una recente analisi di Comunicaffè, la grande diffusione delle macchinette vending nel paese del Sol levante è rivelatrice della cultura e delle abitudini di vita dei nipponici più di molti trattati di sociologia.
Molte abitudini e usanze dei giapponesi appaiono bizzarre agli occhi degli occidentali. E bizzarra è certamente l’idea di questo distributore di Coca-Cola, che è stato installato nell’ambito di una mostra temporanea chiamata “Futsuu Ja Nai 2020 Exhibition” (“Extraordinary 2020 Exhibition“).
Si trova al momento di fronte al centro commerciale Tokyo Midtown ad Hibiya (Tokyo).
No, non è un’illusione ottica
Il distributore è veramente altissimo. L’idea – come spiega Chiara-san sul sito ohayo.it – è stata quella di creare una “macchinetta” (si fa per dire) “a misura di pallavolista”. E per poterlo utilizzare non basta inserire una monetina: serve invece una vera prodezza atletica.
Se volete una bibita (gratis) dovrete infatti saltare almeno 309 centimetri per la fila più bassa, l’altezza a cui arrivano le pallavoliste femmine. Mentre la fila più in alto è riservata a chi si vuole cimentare nel salto a cui arrivano i giocatori maschi (348 centimetri!!).
A tali altezze si trovano due file di pulsanti, che è necessario raggiungere e schiacciare per aggiudicarsi gratuitamente l’agognata bevanda.
A titolo di raffronto ricordiamo che il canestro, nel basket, si trova 305 centimetri dal suolo.
È concesso un solo tentativo a persona e i bambini hanno a disposizione un bastone per aiutarsi nell’impresa. Se siete dotati di un’elevazione al di sopra della media potete appunto aggiudicarvi una bottiglia di Coca-Cola o Aquarius (un altro brand della multinazionale di Atlanta).
Chi non ha i garretti d’acciaio dovrà accontentarsi di leggere le interessanti notizie, fornite dal distributore, sulla pallavolo. E apprendere, ad esempio, che il servizio può raggiungere l’impressionante velocità di 120 chilometri all’ora (ricordiamo che il Giappone è la terra che ha creato Mimi e le ragazze della pallavolo e Mila e Shiro).
Interessante anche il resto della mostra, con installazioni interattive dedicate allo sport. Il tutto in vista dei giochi Olimpici 2020, in programma a Tokyo.