domenica 22 Dicembre 2024
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Gianni Frasi scompariva un anno fa, aveva soltanto 63 anni ma ha lasciato un segno indelebile

Negli ultimi tempi è stato uno dei comunicatori degli specialty coffee fino a divenire il fornitore ufficiale dei ristoranti stellati da Nord a Sud da Aimo e Nadia di Milano. Così come di tutti i locali dei Fratelli Alajmo, dal Caffè Stern di Parigi alle Calandre al Caffè Quadri di Venezia

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MILANO – Appena un anno fa, il 6 novembre 2018, a soli 63 anni, d’improvviso, ha lasciato famiglia e parenti Gianni Frasi. Un uomo che però resterà per sempre riconosciuto come uno dei maestri torrefattori d’Italia. Titolare del Giamaica Caffè, veronese e grande appassionato di blues, ha promosso con passione la cultura del caffè di qualità e dell’artigianalità nel mondo dell’espresso.

Negli ultimi tempi è stato uno dei comunicatori degli specialty coffee fino a divenire il fornitore ufficiale dei ristoranti stellati da Nord a Sud da Aimo e Nadia di Milano. Così come di tutti i locali dei Fratelli Alajmo, dal Caffè Stern di Parigi alle Calandre al Caffè Quadri di Venezia. E proprio la famiglia Alajmo, in una nota, lo ricorda come «un caro amico» e «uno dei più importanti torrefattori d’Italia».

«Con lui abbiamo intrapreso molti viaggi e condiviso momenti importanti» ricordano ancora Massimiliano e Raffaele Alajmo.

Gianni Frasi è conosciuto ai più per essere il carismatico proprietario della Torrefazione Giamaica

Instancabile divulgatore del caffè di qualità, negli anni grazie anche alla sua notorietà e al suo rigoroso entusiasmo ha acceso i riflettori sulle produzioni artigiane.Convertendo così migliaia di persone al gusto del vero espresso e trasformandoli in veri appassionati.

La passione e il mestiere di Gianni Frasi non andranno perduti

Proseguirà infatti l’opera nella stessa Torrefazione Giamaica Simone Fumagalli, figlio della moglie di Frasi. Fumagalli è un ragazzo giovane, che aveva affiancato da tempo Frasi che di lui disse: “Imparò subito, si capiva che era il suoi mestiere.”

E Gianni Frasi era anche più di un uomo del caffè, ma anche musicista. Infatti, ricordiamo anche la sua esibizione a Potenza con la sua band in un concerto organizzato per raccogliere fondi a favore di una fondazione operante ad Haiti. Una terra alla quale il torrefattore veronese era molto legato.

Riproponiamo di seguito i passi salienti dell’articolo che venne pubblicano per l’occasione da Comunicaffè

“È la catarsi spirituale del blues italiano consacrata al popolo e alla terra di Haiti. Chi verrà al nostro concerto parteciperà a un rito. Canterà con me”. Gianni Frasi ha presentato così il concerto della propria blues band “John Papa Boogie”, che si è svolto ieri a Potenza.

Al teatro Francesco Stabile, per iniziativa dell’associazione culturale Artitudo. Gianni Frasi legato ad Haiti dal caffè

È un rapporto viscerale quello che lega il cantante con Haiti e la musica. “È stato il caffè – racconta Frasi – a portarmi ad Haiti.

La mia famiglia si occupa di caffè a Verona dal 1836. Deve ad Haiti la propria vita così come la musica afroamericana deve ad Haiti la sua esistenza. La musica e il caffè sono riflessi della stessa realtà.

È stato grazie al caffè – continua – che ho potuto mettere piede ad Haiti. Sono stato nei posti più tumultuosi e complicati del pianeta, a nord ovest del Perù ai confini con l’Amazzonia, nella giungla nera del Sarawak. Ma quando ho messo piede ad Haiti nel 2008 ho capito che non ero mai stato da nessuna parte. Ho capito perché questa isola sia dimenticata.

Rappresenta una pentola dove nessuno ha il coraggio di guardare dentro, perché c’è uno specchio che non concede fronzoli, chi guarda dentro si vede”.

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