Gianluigi Goi è un lettore nonché giornalista specialista di agricoltura affezionato a queste pagine che con la sua lunghissima esperienza e il suo punto di vista ha contribuito diverse volte proponendo contenuti sempre interessanti. Questa volta Goi esprime le sue considerazioni sul caffè del mattino di papa Francesco a Bruxelles del 28 settembre nel quartiere popolare di Saint-Gilles. Leggiamo di seguito le sue considerazioni.
Papa Francesco e il caffè del mattino a Bruxelles
di Gianluigi Goi
MILANO – “Nella prima mattinata di sabato scorso 28 settembre papa Francesco, con uno dei suoi fuori programma che mettono in ansia e fibrillazione lo staff al seguito dei viaggi apostolici, essendo presente a Bruxelles si è recato nel quartiere popolare di Saint-Gilles dove ogni giorno la locale parrocchia offre il cosiddetto “Caffè del Mattino” ai meno abbienti, sia stranieri che belgi, che bussano alla sua porta.
Ne dà conto un servizio (sulla newsletter Vatican News) di Salvatore Cernuzio nell’articolo “Caffè e cornetti con poveri e rifugiati, il Papa a colazione in una parrocchia di Bruxelles”.
Una colazione speciale in compagnia di un gruppo di uomini e donne di Africa, Est-Europa e della stessa Bruxelles che si è svolta nella chiesa parrocchiale di Saint-Gilles, “edificio sacro di metà Ottocento che ogni mattino, su tavoli apparecchiati al centro della navata in stile gotico romanico, offre ‘il Caffè del Mattino’ a senzatetto, rifugiati, poveri del centro città”.
Nella capitale del Belgio, viene sottolineato, “i ricchi stanno in periferia, mentre al centro, a pochi passi dalle sedi istituzionali dell’Ue, ci sono i quartieri poveri e le case popolari”. E Saint-Gilles – evidenzia il parroco congolese, frate minore francescano, da 19 anni in Belgio, Benjamin Kabongo – costituisce “un microcosmo nella realtà generale di Bruxelles”. Fra altre attività d’assistenza significativo l’avviamento al lavoro con la produzione della birra “Biche Saint-Gilles”.
In questi tempi tanto travagliati in cui lo spettro nucleare è persino esibito, il richiamo del caffè della fraternità (nobile concetto che unisce a tutto tondo sia il mondo laico che quello cristiano) e della solidarietà di papa Francesco in un microcosmo specchio della multiforme realtà contemporanea apre il cuore alla speranza.
L’augurio è che il mondo del caffè, nella sua interezza, continui ad interpretare al meglio il ruolo di strumento e facilitatore sociale sia della fraternità che delle emozioni . Come è successo, al più alto livello a Bruxelles, nel centro cittadino: “ma vicino alle periferie, quelle esistenziali”.
Gianluigi Goi