domenica 22 Dicembre 2024
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Profumo di Caffè: da barista a sommelier, le suggestioni aromatiche raccontate da Gianlidia Tonoli

Come spesso accade, anche la storia di Tonoli con questo mondo inizia tra le mura domestiche, a casa dei nonni. Odori, sapori, dolci, riportano indietro nel tempo alle origini di questo rito che collega l'immaginario di tanti italiani

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MILANO – Gianlidia Tonoli firma Profumo di Caffè, titolo pubblicato da Guido Tommasi editore e contenitore di fotografie aromatiche, ricordi autobiografici, ricette e miti da sfatare intorno all’amata bevanda. L’atmosfera trasmessa anche dai colori usati per l’edizione, è calorosa, intima.

Nel libro, sono evidenti le influenze delle due anime professionali di Tonoli: la sua esperienza di stylist e interior relooker, si esprime bene nella composizione delle immagini, mentre il suo essere sommelier dell’espresso si coglie pagina per pagina in ogni aspetto della sua vita.

Tonoli racconta il suo caffè nelle sue tante sfaccettature

Come spesso accade, anche la storia di Tonoli con questo mondo inizia tra le mura domestiche, a casa dei nonni. Odori, sapori, dolci, riportano indietro nel tempo alle origini di questo rito che collega l’immaginario di tanti italiani.

Si scopre presto anche che questo universo è ben conosciuto dall’autrice, che lo ha scoperto dal punto di vista del barista, mestiere che ha svolto per qualche anno nel bar di famiglia e che le ha dato modo di avere una visione trasversale della tazzina e di come questa venga avvicinata dai frequentatori dei bar.

Il tempo sembra essere una prerogativa per bere il caffè, ed è così che Tonoli consiglia (o consiglierebbe) a tutti quelli che sono di passaggio al bancone, di degustarlo. Attenzione alla sovra o alla sotto estrazione: le immagini nel libro indicano chiaramente come individuarli e magari, starne alla larga.

Questa sua attenzione al lavoro del barista si riflette anche in alcune dritte rivolte proprio a questi operatori: focus sul corretto uso della macchina per espresso, con tanto di flussaggio dell’acqua tra un’erogazione e l’altra.

Si parla anche dell’aggiungere un pochino di zucchero al caffè, nonostante ormai in tanti siano convinti che da puristi non si debba fare, in quanto esaltatore di sapidità.

Concetti come Arabica e Robusta vengono elegantemente spiegati tra le righe, mai risultato troppo didattici sebbene si parli molecole e complessità aromatica.

Anche le schede iniziali in cui si affrontano argomenti più lontani da quelli conosciuti dal consumatore finale, come la raccolta e la lavorazione del crudo, scorrono piacevolmente senza appesantire la lettura generale.

E’ quasi un viaggio che avvicina il lettore a realtà distanti, di cui spesso si ignora persino l’esistenza. Alle origini, dove ancora non è avvenuta la trasformazione.

Non si parla solo di espresso, altra nota di freschezza per un libro italiano

Infatti Tonoli racconta delle sue preferenze anche quando si tratta del caffè filtro. Ed ecco che fanno la loro apparizione la Chemex, l’Aeropress e, per non scostarsi mai troppo dalla tradizione, trova spazio anche la cuccumella napoletana.

In breve il libro è già arrivato verso le conclusioni e qui, come un cerchio che si chiude perfettamente, si riprende la discussione sul cibo: dal dolcetto della nonna, cominciano le pagine dedicate a diverse realizzazioni con il caffè come ingrediente sia nei piatti salati che in quelli dolci.

A stupire, per dare giusto un assaggio delle alternative condivise da Tonoli, la besciamella con il caffè.

Il libro è acquistabile anche online al costo di 25 euro.

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