MILANO – Parliamo di Starbucks. il colosso del caffè americano che da Seattle si è fatto largo nel resto del mondo, arrivando nella terra dell’espresso in Italia, e ora pensando di approdare in Giamaica, luogo legato al preziosissimo Blue Mountain Coffee e non tradizionalmente abitato da bevitori di caffè. Strano ma vero, questo territorio è una sfida che la catena statunitense potrebbe pensare di raccogliere. Leggiamo l’articolo di Emma Lewis, tradotto da Fausto Dell’Erba su it.globalvoices.org.
Giamaica è la terra del Blue Mountain Coffee
La dolce e deliziosamente rinfrescante marca è largamente riconosciuta dagli appassionati, per essere uno dei caffè più iconici al mondo. Nonostante la grande reputazione di uno dei suoi prodotti migliori, comunque, la Giamaica non può essere definita una nazione di bevitori di caffè. Nelle loro case, i giamaicani abitualmente bevono tè. Includendo varietà di tè alle erbe, menta piperita e zenzero che sono sempre state apprezzate e importano caffè solubile.
Ma esiste una crescente cultura del caffè e di pari passo una rivalutazione del caffè indigeno?
Nella capitale Kingston, almeno, periodicamente stanno aprendo nuovi bar nei centri commerciali dei quartieri alti, con un bacino di utenza relativamente piccolo. Da altre parti dell’isola? Non così tanto. E in quei bar, i giamaicani stanno apprezzando la loro mescola – oppure sono lì principalmente per socializzare, lavorare al computer e per il wifi gratis? A questo stadio, il fenomeno bar è una tale novità che potrebbe essere prematuro paragonarlo a una vera cultura del caffè.
Tuttavia, la catena internazionale, Starbucks, ha affermato che sta considerando di fare il suo ingresso nel mercato giamaicano, dato che negli ultimi anni si è velocemente ingrandita in America latina. La catena ha già 42 negozi operativi in cinque paesi caraibici.
Mentre Starbucks è un mercato di massa, Blue Mountain Coffee è, ed è sempre stata, un marchio di lusso. Coltivato in piccole fattorie ad altitudini che vanno da 914 a 1676 metri, rimane molto costoso per la maggior parte dei giamaicani. La mescola High Mountain e Jamaica Supreme, crescono ad altitudini inferiori e sono meno costose.
Il caffè in se ha una lunga storia in Giamaica, essendo stato introdotto sull’isola dalla Martinica nel XVIII secolo
E piantato dall’ex governatore Nicholas Lawes a Temple Hall, St. Andrew – un territorio che si estende a nord, ovest e est di Kingston. La coltivazione tramite la manodopera degli schiavi crebbe rapidamente nelle altre aree – incluse le Blue Mountain – da quel momento fino agli anni trenta del ‘800. Fin dall’ora, nonostante la grande domanda a livello globale, l’industria del caffè in Giamaica ebbe molte difficoltà, tra le quali la mancanza di manodopera, le malattie, i danni provocati da uragani e la scarsa produzione.
Oggi, molte piantagioni di caffè vendono il loro raccolto al Comitato per l’industria del caffè giamaicano del governo, il quale ha comunque avuto una storia travagliata, avendo recentemente licenziato il suo amministratore legale per una questione legata alle assicurazioni per le alluvioni. Mentre il 70% del caffè delle Blue Mountain è stato venduto al mercato giapponese per decenni, la domanda è calata a causa di un aumento dei prezzi delle torrefazioni locali.
Le notizie su Starbucks sono state perciò accolte in maniera diversa dai giamaicani. Alcuni sostengono che debba andare a vantaggio del caffè locale:
perhaps, the point that is being lost, is the real need to support jamaican coffee.
— guruZen (@zenras01) February 20, 2017
“Forse, il punto che si sta perdendo, è il reale bisogno di supportare il caffè giamaicano.”
Un sondaggio su Twitter con 592 resultati propone la Blue Mountain Coffee come la via da seguire:
How do you feel about @Starbucks coffee ☕️ coming to Jamaica 🇯🇲?
— Team Jamaica (@TeamJA876) February 19, 2017
“Cosa ne pensate sul fatto che il caffè di Starbucks arrivi in Giamaica?”
Altri utenti di Twitter pensano che Starbucks non potrebbe mai competere con la Blue Mountain Coffee:
SUCKS, tastes like battery acid… LOVE BLUE MOUNTAIN COFFEE, it’s the BEST
— Keith Banzhaf (@keithbanzhaf) February 20, 2017
“Starbucks FA SCHIFO, sa di acido delle batterie… AMO IL CAFFÈ BLUE MOUNTAIN, è il ”
Altri sono più favorevoli, dicendo che Starbucks porterebbe più varietà:
Blue Mountain Coffee is one brand of coffee done one way. @Starbucks product offering brings VAST possibilities period!
— Universe 11 (@chsAnthony) February 19, 2017
“La Blue Mountain Coffee è un marchio che fa uno specifico tipo di caffè. L’offerta dei prodotti Starbucks porta un periodo di VASTE possibilità!”
Un’altra utente Twitter è stata irremovibile sul fatto che non vuole che le sue scelte siano dettate dagli altri:
I feel like Jacans want you to like something simply on the basis that it was ‘made’ here. So what about my tastebuds? kmt.
— winsome chambers (@wincee5) February 25, 2017
“Sento come se i giamaicani vogliono che ti piaccia qualcosa solo sulla base del fatto che sia ‘prodotta’ qui. Quindi, che ne è delle mie papille gustative?”
La maggior parte dei giamaicani, che hanno avuto reazioni negative sulla notizia di una possibile invasione di Starbucks, sembrano presumere che nei loro negozi non venderanno il caffè locale. Tuttavia, come un mediatore della Blue Mountain ha fatto notare nel suo blog, la catena del caffè potrebbe seguire l’esempio della Colombia, dove Starbucks vende una varietà di caffè locali. Il problema qui, però, è il costo del Blue Mountain, che potrebbe rendere l’offerta di Starbucks troppo costosa. Detto questo, diversi coffeeshop locali come il Café Blue e il Cannonball Café già vendono il Blue Mountain a prezzi ragionevoli.
L’iniziativa social Deaf Can! Coffee sta anche facendo smuovere le acque, avendo già vinto un milione di dollari giamaicani (poco sotto gli 8000 dollari) – e anche il People’s Choice Award – per aver promosso la loro impresa all’evento Pitch for Purpose della JN Foundation. Deaf Can! ha molti fan:
These are so good. Thank you @DeafCanCoffee you just made my morning. @danoxid @DigicelJaFdn @Petchary @PositiveOrgJA #LetsBuildJa pic.twitter.com/H3DIYvSA9W
— Neville Charlton👍🏾 (@Nevpositivemeds) February 15, 2017
“Questi sono davvero buoni. Grazie DeafCanCoffee hai appena salvato la mia mattinata.”
Nel frattempo, Starbucks ha recentemente annunciato che la sua di caffè Starbucks Reserve Jamaica Blue Mountain sarà in vendita a febbraio per un periodo limitato in alcuni negozi selezionati dell’ America del Nord e online, si riporta:
“Il Comitato per l’industria del caffè giamaicano impone regole precise per la coltivazione, la raccolta e la lavorazione del loro caffè, ogni chicco viene ispezionato e certificato affinché soddisfi i rigorosi standard di qualità prima di poter prendere la denominazione di Blue Mountain giamaicano. […] Le condizioni di coltivazione sono uniche, e il caffè cresciuto nelle tenute [lì] assume un retrogusto di cacao e di agrumi come in nessun’altra parte del mondo.”
Quindi qual è il verdetto? Un diplomatico che vive in Giamaica ha dato il verdetto finale sul suo blog:
“I giamaicani hanno una lunga tradizione di coltivatori di caffè, ma dove sono i bevitori di caffè? Non voglio dire che nessuno beve caffè o che non ci siano bar, ma esiste una specifica mancanza di tradizione del caffè locale e mi chiedevo perché? […]
Qui più di 2 dollari e 50 a tazza è costoso, e non può essere comprato quotidianamente dalla maggior parte delle persone. A lavoro, diversamente da tutti gli altri paesi in cui abbiamo vissuto, non c’è un caffè decente disponibile – nonostante il caffè sia il più famoso prodotto esportato della Giamaica.
È proprio questo il problema, nel momento in cui la celebre mescola viene esportata ad un prezzo molto elevato, rimane poco caffè Blue Mountain disponibile localmente, e ciò che rimane è incredibilmente costoso per la maggior parte delle persone. In aggiunta la minaccia di fitopatie della ruggine, uragani e l’abbandono delle coltivazioni negli ultimi anni, hanno progressivamente limitato la disponibilità e la accessibilità della bevanda…
Quindi, qui in Giamaica, io non vivo veramente la cultura del caffè. (Preparare il caffè nella mia cucina non conta.)”