MILANO – Il monitoraggio settimanale GfK sugli effetti di Covid-19 registra i primi effetti del lockdown sulle abitudini e i consumi degli italiani. Cresce ovunque il livello di preoccupazione e gli acquisti si concentrano sui beni di prima necessità. Cambiano le strategie per fare la spesa e rimane freddo il giudizio sui brand.
GfK a febbraio ha attivato un tracking settimanale per misurare gli effetti del Coronavirus sugli stili di vita, le abitudini e le strategie di consumo degli italiani
I risultati riferiti alla prima settimana del lockdown mettono in evidenza un consumatore in costante e rapida evoluzione:
– Ancora in crescita le preoccupazioni degli italiani, sia quelle connesse alla diffusione del
Coronavirus (+11%) sia quelle per la situazione economica attuale e futura. Aumenta anche la paura di non trovare nei negozi i prodotti di cui si ha bisogno (specialmente al Sud).
– I consumi si concentrano sempre di più sui beni essenziali. In questi giorni i consumi non rappresentano un’evasione dalle difficoltà quotidiane e cala la voglia di fare acquisti, anche online. Gli italiani mettono nel carrello soprattutto prodotti di prima necessità (pane, latte, farina, zucchero…), prodotti per l’igiene personale, disinfettanti, acqua e surgelati; tra le categorie che resistono ci sono i libri, che tornano ad essere un bene “necessario” per un numero crescente di persone.
– Nuove strategie per fare la spesa: le rilevazioni degli acquisti monitorate dal Consumer
Panel GfK** mostrano un’evoluzione molto rapida del modo in cui gli italiani fanno la spesa.
Dopo la prima settimana di acquisti “compulsivi” ma poco organizzati e una seconda
caratterizzata da un incremento della frequenza degli acquisti, durante la prima settimana di lockdown gli italiani sembrano aver elaborato nuove strategie. L’importo medio della spesa cresce del +26% e si fanno acquisti più attenti, per evitare di dover tornare spesso in negozio. Si annullano le differenze tra giorni infrasettimanali e sabato (solitamente il più importante per la spesa) e cresce ancora la penetrazione del canale online (+16%).
– Verso un nuovo consumatore “post-traumatico”: l’isolamento forzato in casa sta
cambiando sicuramente anche il modo in cui gli italiani si rapportano con i brand. Rispetto alla settimana scorsa, GfK registra un giudizio maggiormente positivo sulla Distribuzione,
mentre le aziende sono sempre viste come poco attive, poco vicine. Mai come oggi i
consumatori chiedono ai brand una maggiore capacità di entrare in sintonia con il
sentiment del momento. Rimane da capire cosa cambierà quando tutto questo sarà finito: le aziende avranno a che fare con un consumatore “post-traumatico”, con nuove abitudini di consumo, nuove paure, nuovi stili di vita e desideri inespressi che verranno a galla alla fine della quarantena.
Per condividere con la Business Community gli ultimi aggiornamenti dai tracking sugli effetti del Coronavirus su mercati e consumatori, GfK organizza il prossimo 26 marzo una Web Conference gratuita: clicca qui per partecipare.
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Nota metodologica:
*Indagine GfK, interviste CAWI su campione rappresentativo di italiani 16-65 anni. Periodo di rilevazione: 9-13 marzo 2020. Dati sui comportamenti riferiti alla settimana dal 2 all’8 marzo.
** Fonte: Consumer Panel GfK
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