MILANO – I lettori conoscono già l’appello lanciato a tutti i gestori di bar, prima della pausa estiva. L’invito a raccontare le difficoltà e anche le possibilità che il loro lavoro pone quotidianamente è ancora aperto. Per coloro che volessero aiutare a comprendere insieme cosa funziona e cosa no. Sottolineando sia quali sono i punti critici che le possibili soluzioni.
Questa iniziativa è nata dalla considerazione dei dati Fipe che hanno sottolineato spesso come i nostri bar abbiano una vita piuttosto breve. E che il numero degli esercizi che chiudono e aprono, formano un bilancio negativo. Le reali motivazioni che determinano questo saldo però, quali sono? Questo è il momento di osservare un settore composto da tante voci: ben 130.000 esercizi puri e circa 180.000 di bar che hanno diversificato la loro natura con altre attività, pasticcerie e gelaterie soprattutto.
Gestori: l’appello è ancora valido
Sono già arrivati numerosi interventi da parte non solo di gestori, ma di chi ha una profonda conoscenza del quadro preso in esame. Diversi professionisti hanno voluto condividere il proprio punto di vista, raccontando la loro attività e attendono solo la pubblicazione.
Il primo a dire la sua nell’edizione del 2 settembre, È Francesco Sanapo, poi seguiranno gli altri interventi già pronti
Sì perché la parentesi delle vacanze non ha fermato la raccolta delle voci dei gestori e non: ovviamente l’appello è rinnovato a tutti coloro che vorrebbero esporsi con il proprio contributo.
Come fare?
Le istruzioni sono semplici: per proporre il proprio intervento, sarà sufficiente contattare la redazione all’indirizzo e-mail info@comunicaffe.it. L’inchiesta continua e non si ferma di fronte alle alte temperature o alle prime piogge autunnali. Per rispondere all’appello c’è sempre tempo: questa è la giusta occasione per fare rete tra gli imprenditori di tutto lo Stivale.