MILANO – Il barman è, sempre più, un mestiere per giovani. Infatti, lo è almeno un terzo dei gestori, e 7 dipendenti su dieci, secondo una elaborazione Fipe su dati Infocamere, hanno meno di 40 anni. (Nella Foto SOPRA Fabio Garavello, concorrente italiano a Barista e Farmer, la sfida tra baristi).
Anzi, di questi sono sotto i 30 anni il 50% degli occupati nei 149mila bar distribuiti su tutto il territorio nazionale.
Gestori: molti i giovani e le donne
“Sono molti i giovani e molte le donne – ha detto all’Ansa il direttore Ufficio Studi della Fipe (Federazione Italiana Pubblici Esercizi) Luciano Sbraga. – che gestiscono attività di bar.
E negli ultimi tre anni è aumentato del 54% il numero degli imprenditori stranieri. E’ il mestiere del futuro. Uno dei pochi settori che cresce in termini di occupazione.
Ma sono anche troppi – ha sottolineato Sbraga – i casi di insuccesso. In molti aprono ma 1 su 2 è destinato, entro i primi cinque anni, a chiusura perché si improvvisa ancora troppo. Solo nel 2015 – ha precisato – hanno chiuso 13mila bar, di fatto il 10%”.
Un investimento che parte da 5.000 euro
“Per mettere a frutto – ha concluso Sbraga – un investimento che parte dai 5mila euro per l’acquisto di una attrezzatura base sul bancone (macchina per il caffè, quella per produrre ghiaccio e il macinino) e sostanzialmente arriva ad almeno 40 mila euro per un locale di circa 70 metri quadri, occorre avere la capacità di cambiare pelle. Non si parla più del bar, ma dei bar.
Se è vero che il bar ha ancora il monopolio della colazione fuori casa, occorre sapere che il bar si sta avvicinando alla ristorazione: i due mondi si stanno mescolando”.