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Germania, i medici chiedono l’introduzione di una tassa sullo zucchero

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MILANO — Più di 2 mila operatori sanitari tedeschi si sono rivolti alla cancelliera Angela Merkel. Il motivo? La richiesta di introdurre una tassa sui prodotti ad alto contenuto di zucchero, causa di diabete obesità. Lo riferisce il quotidiano Handelsblatt.

La lettera aperta è stata firmata da più di 1300 pediatri, 222 diabetologi e 58 medici.

Promotori dell’iniziativa sono l’Associazione professionale dei medici del bambino e dell’adolescente, l’Associazione tedesca dei diabetologi e la ONG Foodwatch, che si occupa della tutela dei diritti dei consumatori nel campo della nutrizione.

Secondo i medici, solo misure globali, comprese le accise e i divieti alla pubblicità rivolta ai bambini possono fermare la diffusione del diabete e dell’obesità.

Questo non è il primo tentativo dei medici tedeschi di limitare l’uso di prodotti contenenti zucchero a livello nazionale.

Coca-Cola Report

Lo scorso 4 aprile Foodwatch ha presentato una ricerca titolata “Coca-Cola-Report”. Nella ricerca è descritto in dettaglio il legame diretto tra il “marketing irresponsabile e lobbying,” il più grande produttore al mondo di bevande analcoliche e le crescenti epidemie di malattie come l’obesità e il diabete di tipo 2.

Tali iniziative hanno portato l’introduzione nel Regno Unito, lo scorso 6 aprile, di una tassa sulle bibite zuccherate.

Effetti immediati

A quanto pare i cambiamenti positivi si sono visti subito. Per non pagare le tasse sulle bibite analcoliche con un contenuto di zuccheri superiore a 5 grammi per 100 millilitri, alcuni produttori hanno ridotto significativamente il contenuto zuccherino nei loro prodotti.

Uno degli attivisti, il medico tedesco Eckart von Hirschhausen, ha tracciato un’analogia tra la lotta contro lo zucchero e la lotta contro il fumo. E ha affermato che “la salute è una combinazione di responsabilità personale, istruzione e ordine pubblico” concludendo che quindi è arrivata l’ora di imporre una tassa sullo zucchero.

Tuttavia, ci sono esperti meno ottimisti. Tra questi l’economista Silke Thiele. Citando l’esempio della tassa sui cibi grassi introdotta in Danimarca nel 2011, Thiele ha notato che i prezzi degli alimentari sani sono immediatamente aumentati dopo l’entrata in vigore.

E ciò ha portato le sezioni più povere della popolazione a comprare cibi scadenti nei discount. Un effetto contrario a quello voluto. Anche per questo, un anno dopo, la tassa è stata abolita.

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