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lunedì 04 Novembre 2024
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Il genoma di Coffea arabica completamente disponibile in Open-Access

Una partnership guidata da illycaffè e Lavazza ha diffuso oggi una nuova sequenza del genoma del caffè; aiuterà il settore a prepararsi ai cambiamenti climatici e migliorare la qualità della materia prima

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MILANO – Dalla partnership guidata da illycaffè e Lavazza, assieme all’Istituto di Genomica Applicata, Iga Technology Services, dna Analytica e le Università di Trieste, Udine, Padova e Verona, sono arrivati i risultati del progetto di sequenziamento del
genoma di Coffea arabica.

Si tratta di un unicum nel panorama della ricerca genetica che accelererà l’impegno della scienza a favore del futuro della coltivazione di caffè. Oggi minacciata dal cambiamento climatico.

Coffea Arabica dalla tazzina al web

Oggi il World CoffeeResearch (organizzazione no-profit per la ricerca e lo sviluppo nel settore del caffè a livello internazionale), rende disponibile sul proprio sito la ricostruzione del genoma di Coffea arabica. La prima a essere messa completamente a disposizione del
pubblico.

Il progetto di ricerca

E’ stato coordinato, inizialmente, dal professor Giorgio Graziosi di dna Analytica S.r.l. La partnership tra ricercatori italiani e leader del mercato del caffè illycaffè e Lavazza, rappresenta un esempio virtuoso di collaborazione fra pubblico e privato.

Secondo l’International Coffee Organization (Ico) il settore del caffè vale circa 160 miliardi di dollari all’anno. Inoltre, coinvolge oltre 25 milioni di famiglie di coltivatori a livello mondiale.

Una collaborazione pubblico-privata per gestire le minacce del cambiamento climatico

“E’ sicuramente un virtuoso esempio di collaborazione tra il settore pubblico e quello privato.” ha sottolineato Andrea Illy, Presidente di illycaffè,.“Questa ricerca genetica rappresenta anche un’importante iniziativa a sostegno dei coltivatori di caffè di tutto il mondo. Gli stessi che stanno già affrontando i danni provocati dal cambiamento climatico.

Come già indicato da un altro progetto di ricerca comune – anch’esso sviluppato con i colleghi di Lavazza e l’Earth Institute della Columbia University diretto da Jeffrey Sachs nel 2015 – a causa del cambiamento climatico i terreni adatti alla coltivazione di caffè Arabica potrebbero ridursi del 50% entro il 2050. Mentre secondo le previsioni la
domanda globale dovrebbe quasi raddoppiare nello stesso periodo.

La ricerca e l’innovazione sono dunque due strumenti fondamentali per combattere questa minaccia. Rendere disponibili a tutti i risultati di questa ricerca è un atto di
responsabilità. Inoltre, massimizzerà l’impatto dell’impegno globale volto a rendere il caffè più sostenibile”.

Un caffè migliore per il futuro

“Siamo orgogliosi di aver contribuito a rivelare il dna del caffè Arabica. E’ infatti un’iniziativa di straordinaria portata per questo settore. Condotta da un team interdisciplinare di ricercatori.

I risultati di questo progetto evidenziano l’importanza di lavorare in ottica precompetitiva; il giusto approccio che consente di poter migliorare l’intera filiera produttiva del caffè.” così ha spiegato Giuseppe Lavazza, Vice Presidente del Gruppo Lavazza.

“Il sequenziamento del genoma del caffè ci dà gli strumenti per ‘leggere’ la pianta. Così da identificare con precisione le sue origini. Oltre a individuare, ad esempio, i geni che permettono la resistenza alle malattie.

I risultati di questa ricerca

Possono contribuire alla produzione di caffè di qualità superiore. Basata su parametri oggettivi. L’eccellenza in termini di qualità è un obiettivo che da sempre caratterizza la nostra azienda. Che quindi sarà sempre di più al centro delle nostre ricerche”.

La Coffea arabica è una delle due specie del genere Coffea bevuta in tutto il mondo

Questa pianta è nota per l’elevata qualità e costituisce circa il 60% della produzione globale di caffè. “Siamo entusiasti di poter condividere in modo libero e aperto il genoma dell’Arabica con la comunità scientifica. Oltre che con il settore del caffè del mondo intero.” ha sottolineato Tim Schilling, Ceo e Fondatore di World Coffee Research.

“La ricerca genetica avanzata è fondamentale per assicurare un futuro sostenibile alla coltivazione del caffè. Così da poter tutelare la straordinaria diversità delle caratteristiche organolettiche.

Avere accesso al sequenziamento del genoma

E’ una prerogativa imprescindibile per sfruttare appieno il potenziale della ricerca e poter migliorare la produzione. Rendere accessibile il progresso della genetica ai produttori di tutto il mondo è l’obiettivo principale di World Coffee Research. Organizzazione no-profit specializzata in ricerca precompetitiva per l’intero settore.

I nostri scienziati collaborano con altri paesi, governi e organizzazion. Per poter utilizzare le preziose informazioni scritte nel genoma e rendere il caffè più profittevole per i coltivatori e più buono per i consumatori”.

Il caffè rappresenta una delle commodity agricole più importati al mondo

La sua produzione svolge un ruolo decisivo nell’economia nazionale di molti paesi dell’area tropicale dove questa pianta viene coltivata. Il miglioramento della produzione di caffè è anche reso possibile dalla genetica applicata avanzata; può generare un impatto positivo sull’economia globale.

L’evoluzione della produzione di caffè sostenibile

Secondo l’Organizzazione per l’Alimentazione e l’Agricoltura (Fao), “Il sequenziamento del genoma ha il potere di rivoluzionare la sicurezza alimentare e l’agricoltura sostenibile”. Inoltre, permette ai miglioratori genetici di incrementare la produttività, la qualità e la redditività della coltivazione di caffè a livello internazionale.

Il calo della produzione in molti paesi che coltivano prevalentemente Coffea arabica

Avere a disposizione la sequenza del genoma permette ai ricercatori di comprendere e isolare i principali tratti agronomici. Soprattutto quelli che risultano rilevanti per i coltivatori e i consumatori di caffè.

Come ad esempio caratteristiche organolettiche nuove o migliori, maturazione omogenea del frutto; resistenza a malattie, adattamento ai futuri climi più caldi e asciutti; infine, adattabilità alla coltivazione all’ombra.

Tutti questi sforzi genereranno così enormi vantaggi per i coltivatori di caffè, i consumatori e l’ambiente

Le sequenze genetiche di altre colture hanno permesso ai miglioratori genetici di identificare i meccanismi genetici e molecolari. Che sincronizzano il processo di maturazione; rafforzano la resistenza della pianta a malattie. Oltre a permettere di adattare le piante alle mutevoli condizioni climatiche; incluse le temperature sempre più elevate, la siccità prolungata e le gravi inondazioni.

Svelare un mistero complesso

“Questo progetto di ricerca estremamente ambizioso ha portato al sequenziamento e alla ricostruzione del genoma della Coffea arabica. Una pianta che dispone di un numero di cromosomi doppio rispetto all’altra principale specie coltivata.” Così spiega il professor Michele Morgante, Direttore Scientifico dell’Istituto di Genomica Applicata.

“Una delle maggiori difficoltà consisteva nel distinguere le sequenze derivanti dai genomi dei due progenitori dell’Arabica; ovvero la Coffea canephora e la Coffea eugenioides,
estremamente simili tra loro.

Per far fronte a questo problema, abbiamo utilizzato l’approccio del sequenziamento gerarchico in cui il genoma viene frammentato in porzioni di dimensioni relativamente ridotte prima di essere ricostruito. Siamo profondamente orgogliosi di essere i primi a svelare la sequenza del genoma dell’Arabica e di metterla a disposizione della comunità
scientifica”.

La Coffea arabica costituisce una specie complessa dal punto di vista genetico

In quanto formata da quattro copie di ciascuno degli 11 cromosomi (44 in totale), una struttura scientificamente definita “tetraploide”. L’Arabica è l’unica specie tetraploide della famiglia Coffea. Tecnicamente la definizione è genoma allotetraploide. Frutto dell’ibridazione tra i progenitori diploidi Coffea canephora e Coffea eugenioides.

La sequenza genomica analizzata è stata ottenuta da una pianta di Coffea arabica appartenente alla varietà Red Bourbon

Il genoma è stato sequenziato con la tecnologia Illumina presso l’Istituto di Genomica Applicata di Udine. Alla luce della complessità insita nel lavorare su un genoma tetraploide, il materiale è stato sequenziato utilizzando l’approccio “gerarchico”.

Invece del più comune sequenziamento shotgun dell’intero genoma. L’annotazione genica è stata effettuata dalle Università di Padova e Verona. Supportata poi dal sequenziamento dell’rna eseguito su 12 diversi campioni estratti da 8 diversi organi.

Dati e fatti chiave:

• 36.864 frammenti di genoma sono stati clonati in cromosomi artificiali
batterici (BAC) e sequenziati in 96 gruppi di 384 cloni;
• sono state prodotte 488 miliardi di coppie di basi, corrispondenti a 132
genomi equivalenti (GE);

• la dimensione stimata del genoma è risultata 1,3 Gb sulla base
dell’analisi delle sottostringhe di lunghezza k (k-mer);
• mediante i software ABySS e SSPACE sono stati generati 96
assemblaggi di sequenze indipendenti, poi uniti per generare un file
multi-FASTA (scaricabile e disponibile più sotto).
• la sequenza contiene 1,51 miliardi di coppie di basi, divise in 164.254
scaffold;
• sono stati predetti e funzionalmente annotati 78.311 geni per la Coffea
arabica.

Il primo genoma di Arabica completamente disponibile online

È la prima volta che la sequenza di un genoma di Coffea arabica viene resa disponibile al pubblico. I ricercatori di tutto il mondo possono scaricare liberamente i file dati dal sito del World Coffee Research. Strumenti per consultare i dati relativi al genoma (browser genomici) verranno rilasciati nelle prossime settimane.

Questa attività segue l’annuncio del sequenziamento del genoma di Coffea arabica dato a marzo 2014.

 

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