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giovedì 04 Luglio 2024
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Gelato: per il 30% degli italiani il consumo aumenterà entro il 2027, specialmente a casa

Nell’immaginario comune, il gelato è associato alla vacanza: lo dimostrano i dati, per cui esso evoca nel 54% degli italiani sensazioni legate all’estate e al caldo e nel 33% momenti di spensieratezza, mentre al 25% degli intervistati fa pensare al mare

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MILANO – Con l’arrivo del caldo, gli italiani tornano a consumare gelato con regolarità: un’abitudine che non soddisfa solo il palato, ma suscita emozioni piacevoli quali gioia e allegria. Queste, secondo l’indagine condotta da AstraRicerche per l’Istituto del gelato italiano, sono le sensazioni che il 73,7% del campione associa ad un buon gelato, seguite da simpatia (72,4%) e soddisfazione (72,1%).

L’IGI, Istituto del Gelato Italiano, dal 1991 tutela e diffonde la cultura del gelato, promuovendo la conoscenza dei prodotti della gelateria industriale italiana. Nel 1993 ha messo a punto un Codice di Autodisciplina Produttiva, che fissa le regole della gelateria industriale e garantisce un alto standard qualitativo in fase di produzione.

Nell’immaginario comune, il gelato è associato alla vacanza: lo dimostrano i dati, per cui esso evoca nel 54% degli italiani sensazioni legate all’estate e al caldo e nel 33% momenti di spensieratezza, mentre al 25% degli intervistati fa pensare al mare.

È quindi il caso di chiedersi: cosa pensano gli italiani del gelato come alimento? Per il 60,4% del campione non c’è davvero alcun dubbio, e rispondono con la massima convinzione che si tratta di un prodotto intramontabile, che piace a tutti (55,8%) e fa tornare un po’ bambini (38,3%). Un’ampia fetta del campione lo apprezza e lo sostiene in quanto simbolo dell’eccellenza alimentare Made in Italy che, per oltre l’80% del campione, si contraddistingue per il “buon gusto”, la tradizione e il know how che si tramandano nel tempo, l’alta qualità delle materie prime, la fantasia e la creatività.

Il valore del gelato (immagine concessa)

Il valore del gelato per l’economia

Quando il sondaggio si rivolge in modo particolare al gelato italiano confezionato, allora l’importanza assume una connotazione anche di carattere economico: il 76,5% lo considera importante per il numero di addetti impiegati, il 75,7% per le esportazioni all’estero. Si attesta infatti a circa 4.500 il numero di addetti alla produzione di gelato in Italia.

La rilevanza economica del comparto nel nostro Paese cresce notevolmente se si considera anche la capillare rete di distribuzione del gelato confezionato, non solo attraverso gli alimentari e la GDO per il consumo in casa, ma anche attraverso gli oltre centomila bar della nostra penisola da Nord a Sud e dalla montagna al mare.

Secondo i dati del settore gelati di Unione Italiana Food, nel 2023 l’Italia ha realizzato quasi 170mila tonnellate di gelato industriale, per un valore di quasi 1,9 miliardi di euro e un consumo pro-capite di 2,14 kg. Ottimo anche l’export che ha registrato nel 2023 un volume di 80.400 tonnellate per un valore di 355 milioni di euro.

Secondo i dati raccolti dall’IGI, nel periodo gennaio-dicembre 2023 le vendite nel nostro Paese si sono attestate sui 3,7 miliardi di porzioni*. Per la nuova stagione si registra un primo segnale positivo che si auspica possa perdurare nel corso dei prossimi mesi: nel progressivo fino ad aprile 2024 il comparto del gelato confezionato nel canale Retail è, infatti, in crescita sia a valore, +3,9%* che a volume +1,3%* (*Dati Unione Italina Food e CIRCANA- Totale Italia + Discount).

In estate gli italiani si godono almeno un gelato a settimana

Il rapporto AstraRicerche per IGI conferma, dunque, il grande amore degli italiani per il gelato, che si traduce in un consumo costante nel periodo estivo: durante la bella stagione, infatti, circa due terzi degli intervistati dichiara di consumarne almeno uno alla settimana.

Nello stesso lasso di tempo, il 40,7% ne mangia tre o più; inoltre, seppur meno frequente, il consumo prosegue anche nelle altre stagioni dell’anno.

Il gelato in Italia (immagine concessa)

La passione italiana per il gelato è nettamente cresciuta negli ultimi 5 anni, attestandosi al 23,2% la quota degli intervistati che ritiene di aver aumentato il consumo di gelato confezionato, con picchi del 36% per gli uomini tra i 18 e i 34 anni.

La classifica di gradimento degli italiani

Se nel periodo del Covid il consumo del gelato fuori casa ha avuto una battuta d’arresto, il consumo di gelato confezionato in casa è aumentato e tale abitudine è rimasta. Il gelato confezionato viene, infatti, consumato prevalentemente a casa (70,8%): soprattutto da donne, over 45, appartenenti al cluster ‘fun del gelato come coccola’. I gelati confezionati più consumati a casa sono il gelato in vaschetta (71%), il gelato biscotto (63%), torte gelato (58%), i gelati sullo stecco (in formato normale 56%, in formato mini 51%), cono in formato mini (45%) e barrette gelato (45%). Fuori casa si privilegiano invece il cono formato normale (60%) e il gelato in coppetta (55%).

Inoltre, secondo le previsioni, nei prossimi 3 anni il consumo aumenterà per il 30,2% degli individui intervistati. Sono molte, infatti, le caratteristiche del gelato confezionato che piacciono ai consumatori italiani: la sicurezza alimentare, la varietà dei formati disponibili e la lunga conservazione, il prezzo contenuto e la facilità nel reperire informazioni sugli ingredienti, tra cui allergeni e valori nutrizionali, nonché la comoda possibilità, nel 70,8% dei casi, di essere consumato a casa.

“Il settore è vivace e si prevede un aumento dei consumi nei prossimi anni, a differenza di altre categorie di prodotti – sottolinea Cosimo Finzi di Astra Ricerche -. Credo che alcuni fattori saranno determinanti per sostenere la crescita: innanzitutto un racconto più forte e chiaro sulle caratteristiche positive del gelato. Dalla ricerca si evince infatti che permangono ancora falsi miti in merito agli aspetti salutistici e di qualità del prodotto industriale. Un effetto positivo sui consumi sarà provocato anche dall’ ulteriore innovazione in termini di gusti e formati per soddisfare la voglia di ‘nuovo’ del consumatore e la spinta verso la destagionalizzazione.”

Le novità per l’estate 2024

Per l’estate 2024, i consumatori troveranno al banco frigo nuove vaschette gelato che riproducono il gusto dei biscotti più amati per la colazione. Gli stecchi, invece, avranno gusti esotici come datteri e mou o, per chi ama la frutta, cocco e mango oppure gli ormai amatissimi caramello salato, burro di arachidi o noci pecan.

“Il gelato è un alimento buono e sano – afferma Michelangelo Giampietro, specialista in medicina dello sport e in scienza dell’alimentazione – Nel gelato ci sono tutti i nutrienti fondamentali: acqua, zuccheri, proteine, grassi, vitamine e sali minerali, a fronte di un contenuto apporto di calorie e di grassi. Per non parlare di quanto sia gratificante per il palato! Sono presenti zuccheri semplici, soprattutto lattosio e saccarosio, a rapido assorbimento, una fonte immediata di energia, caratteristica particolarmente importante nel recupero dopo l’attività fisica e lo sport. Nei prodotti con cialda o biscotto ci sono, inoltre, anche i carboidrati complessi dell’amido: la sinergia nutrizionale di latte e cereali fanno del gelato un alimento equilibrato nei vari nutrienti e adatto sia nelle fasce di età più basse che negli anziani”.

Inoltre, “Il gelato confezionato può essere consumato in assoluta sicurezza, per l’altissimo standard del processo che lo rende adatto anche per le donne in gravidanza, in quanto le uova sono pastorizzate e la catena del freddo, insieme all’involucro che lo protegge, previene possibili rischi di contaminazioni”. Infine, con l’arrivo del caldo, spesso causa di inappetenza o voglia di cibi esclusivamente freddi, “se si decidesse di mangiarlo come sostituto di un pasto principale, si potrebbe abbinare a una bella, buona e ricca insalata, garantendo così un apporto di calorie sufficienti e un maggiore equilibrio nutrizionale”.

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