PARMA – Si è conclusa ieri nel capoluogo emiliano la quarta edizione de Il gelato nel piatto. L’evento che ha coinvolto cento fra i migliori ristoranti in tutto il mondo. Nell’ambito della manifestazione si sono potute assaggiare prelibate pietanze dove il re dei dolci estivi è accoppiato con Prosciutto di Parma, Parmigiano-Reggiano e prodotti Dop e Igp…
Il gelato nel piatto …e nel cuore
Il gelato artigianale al centro di nuovi raffinati esperimenti gastronomici. E’ successo fino a ieri nella quarta edizione de “Il Gelato nel Piatto con Prosciutto di Parma e Parmigiano-Reggiano e prodotti Dop e Igp”.
In scena per una settimana in cento tra i migliori ristoranti di tutto il mondo. Uno dei prodotti a marchio tricolore più famosi ed apprezzati, diventa protagonista di una kermesse per veri intenditori che non si accontentano del gelato da passeggio ma che ricercano nuove sensazioni per gli occhi, il naso ed il palato.
Libero sfogo all’immaginazione e ai sapori
Alcuni grandi chef italiani come Alberto Rossetti, Gaetano Trovato, Mauro Bellodi e Alessandro Salandini che, con ricette innovative, riconfermano non solo la propria bravura ma anche l’estrema versatilità dei nostri migliori prodotti Igp e Dop.
A proporre queste meraviglie italiane nel mondo è il magazine INformaCIBO; con il sostegno di Alma (il più autorevole centro di formazione della Cucina Italiana a livello internazionale diretto da Gualtiero Marchesi), di Parma Alimentare e delle Fiere di Parma che organizza Cibus, il più accreditato Salone internazionale dell’Alimentazione.
A sostegno della kermesse, il Cim (Chef italiani nel mondo), l’Unione Italiana Ristoratori ed i partner Consorzio del Prosciutto di Parma, Consorzio del Parmigiano Reggiano e Fabbri 1905.
I luoghi dell’evento Gelato nel piatto
Dopo alcune anteprime a Singapore, Venezia, Hong Kong e Parma, l’evento clou si svolgerà dal 23 al 28 luglio; quando ci si potrà sedere nei migliori ristoranti di Roma e Venezia, nei ristoranti della Food Valley italiana, a Parma; ma anche a New York, a Porto Rico, a Pechino, a Singapore, a Hong Kong, a Città del Messico, a Bora Bora, nel Montenegro, in Spagna, in Francia, in Svizzera e in molte altre parti d’Italia e all’estero per gustare il “Gelato nel Piatto con Parmigiano-Reggiano e Prosciutto di Parma” ed assaporare i prodotti della tradizione del Made in Italy.
I gusti più particolari
Se non avete mai immaginato di poter apprezzare un risotto con parmigiano di montagna, dadini di prosciutto croccante tostato e gelato ai funghi porcini e caramello, vi ricrederete.
Questa, infatti, è la proposta per il gelato al piatto di Alberto Rossetti, classe 1972 e chef stellato Michelin del ristorante Tramezzo di Parma. Ci racconta con entusiasmo di questa particolare esperienza culinaria. “Nel menù del Tramezzo, il gelato al piatto è ormai una costante. Abbiamo iniziato a proporlo da diversi mesi e ora, con la stagione calda, è una scelta sempre presente”.
Come hanno reagito i clienti al gelato nel piatto?
Devo dire che, nonostante la titubanza iniziale dei clienti, il riscontro è stato molto positivo. Se si spiega e si racconta il piatto, come nasce e come viene articolato, è più facile far sperimentare nuovi sapori.
Chi viene a mangiare da noi ha voglia di lasciarsi guidare verso accostamenti insoliti per il palato. Il risultato finale finora è sempre stato gratificante per chi siede a tavola e anche per chi realizza i piatti.
Quale è stato uno degli abbinamenti più “azzardati” che ha servito?
Con alcuni allievi delle scuole alberghiere di Parma abbiamo realizzato delle tagliatelle di tonno fresco con gelato al basilico e gamberi rossi crudi. Un piatto strutturato in cui la componente del gelato è stato un valore aggiunto.
Ma per apprezzare davvero questo tipo di consistenza e contrasto, bisogna abbandonare la solita concezione di gelato. Da dessert, si trasforma in un’occasione per esaltare sapori e aromi, dolci e salati.
Sul territorio, lavora molto con i giovani che intraprendono questo mestiere. Che consigli si sente di dar loro?
Il mestiere del cuoco, così come quello del cameriere, è fatto di sacrifici e rinunce. Messaggio che spesso, i numerosi programmi televisivi dedicati negli ultimi anni alla cucina, non riescono a trasmettere. Il mio consiglio è quello di non credere che sia tutto semplice e immediato; lavorare con caparbietà, partendo da una gavetta dura e necessaria. La soddisfazione che dà creare dal nulla un proprio piatto e ricevere l’apprezzamento di chi lo mangia, ripaga ogni sacrificio.
Fonte: puntarella rossa